Ponte sullo Stretto, salta il tetto di 240 mila euro per gli stipendi dei manager

L’ultima bozza del decreto omnibus “Asset e investimenti”, che lunedì 7 agosto sarà in Consiglio dei ministri, elimina il tetto massimo di 240mila euro annui per «amministratori, titolari e componenti degli organi di controllo, dirigenti e dipendenti» della società Stretto di Messina Spa, incaricata di portare avanti i lavori dell’infrastruttura che collegherà Calabria e Sicilia.

Ponte sullo Stretto, salta il tetto di 240 mila euro per gli stipendi dei manager. Schlein: «Indecenti». M5s: «Scandaloso».
Un modellino del Ponte sullo Stretto (Imagoeconomica).

Il provvedimento è già in vigore per altre iniziative del settore infrastrutturale

Il provvedimento è già in vigore da tempo per altre iniziative del settore infrastrutturale. E si è reso necessario, come hanno spiegato fonti ben informate all’Adnkronos, affinché la Stretto di Messina Spa possa dotarsi di personale con professionalità ingegneristiche, legali ed economiche adeguate a gestire la sfida di uno dei più grandi progetti infrastrutturali mai realizzati. La società, come previsto dalla legge, si doterà di personale distaccato da Anas e da Rfi. Le reazioni da parte delle opposizioni non si sono fatte attendere. «Indecenti. Dicono che i salari non si fanno per legge, eppure fanno leggi per togliere il tetto massimo ai salari sopra i 240mila euro mentre affossano il limite minimo che chiediamo per non scendere sotto i 9 euro all’ora», ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein.

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Ponte sullo Stretto, salta il tetto di 240 mila euro per gli stipendi dei manager. Schlein: «Indecenti». M5s: «Scandaloso».
Elly Schlein (Imagoeconomica).

Bonelli: «Insulto agli italiani, il governo e Meloni in persona si devono vergognare»

«La volontà di Meloni e Salvini di concedere una deroga al tetto degli stipendi per i vertici della società Stretto di Messina Spa è scandalosa», ha detto Agostino Santillo, coordinatore del comitato Infrastrutture del M5s. «Lo scenario è il seguente: Reddito di cittadinanza no, aiuti alle famiglie contro il caro-vita no, sostegni contro il caro-mutui nemmeno, interventi per attenuare il costo della benzina neanche a parlarne. Questa destra gli unici favori li fa ai soliti noti e a chi ha già». Così Daniela Ruffino, deputata di Azione: «Misure come quella adottata per i manager del Ponte sono fatte per alimentare fratture e risentimento sociale». Per Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, la norma prevista dal decreto «è un insulto agli italiani», di cui «questo governo e Meloni in persona si devono vergognare». Questo il tweet di Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva: «Azzardo una previsione. Viste le capacità di Salvini, il Ponte non si farà e l’unica cosa che rimarrà di questa vicenda saranno gli stipendi d’oro ai manager della società. Il tetto dei 240 mila euro introdotto dal governo Renzi è sacrosanto, fuori da ogni logica farlo saltare».

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