Pier Silvio Berlusconi futuro leader di Forza Italia? L’idea piace all’elettorato del centrodestra

È Pier Silvio Berlusconi l’erede politico di papà Silvio? La domanda ha preso a circolare insistentemente nel mondo della politica italiana. Sposato con la nota conduttrice Mediaset Silvia Toffanin, il primogenito maschio del Cavaliere secondo il sondaggio prodotto da Winpoll trasmesso dal Tg5 e rilanciato da Corriere della Sera piace all’elettorato di centrodestra in maniera trasversale. Il suo impatto da amministratore delegato delle televisioni di famiglia è stato accolto con grande soddisfazione dal 68 per cento di chi vota Forza Italia, dal 53 per cento degli elettori di Fratelli d’Italia e del 44 per cento della Lega. Non è passata inosservata la sua decisione di rimodulare i palinsesti del Biscione, che gli ha garantito grande mediaticità nei giorni che avevano seguito la scomparsa del padre. Durante la presentazione della programmazione 2023/24 non si è risparmiato, offrendo alla stampa la sua visione del Paese. Fuori il trash dai tre canali principali di Mediaset. Addio a Barbara D’Urso che ha lasciato spazio a Myrta Merlino: una svolta importante per la qualità dell’informazione. Poi quel passaggio sui reality che è suonato come una specie di terremoto: «Penso che i reality siano inevitabilmente un pezzo della tivù commerciale. Ci sono limiti che non vanno superati. Tatuaggi, parolacce, scollature. Non era quello. Ci sono limiti che hanno anche a che fare con sensibilità e rispetto dei singoli. Ho visto una puntata e così non va bene: non è il singolo episodio, dipende da come viene rappresentata una cosa e il contesto». Concetti rivolti a un utente liberal-conservatore come l’elettore di Forza Italia più che allo spettatore di Mediaset.

Congresso ed elezioni europee nel 2024: se Tajani fallisse…

Così come riportato da Corriere della Sera, pare difficile che Pier Silvio Berlusconi lasci tutto in breve tempo per lanciarsi alla guida del partito. Anche considerando il congresso di febbraio 2024, in cui il vicepremier Antonio Tajani è unico candidato alla segreteria. Almeno al momento. Poi a giugno sarà il momento delle elezioni europee: anche in quel caso il risultato potrebbe essere determinante per orientare le scelte del “giovane” Berlusconi. Un risultato fallimentare metterebbe l’attuale classe dirigente del partito davanti alle accuse di non saper gestire la fase successiva alla morte del Cavaliere. Se il partito si assestasse non lontano dal 10 per cento (in una forbice che vede il 7 per cento come risultato minimo), allora la discesa in campo di un nuovo Berlusconi non si renderebbe necessaria. Secondo il Corriere, dai corridoi azzurri filtra una certa suggestione: «Per noi avrebbe un valore inestimabile un Berlusconi alla guida». Intano i primi passi sono stati mossi. Come il depotenziamento della mai troppo amata Marta Fascina, eletta alla Camera dei Deputati in Sicilia con FI e ultima compagna del padre Silvio. Confermato anche il sostegno al partito, a tutti gli effetti asset dell’azienda di famiglia. Su Forza Italia pende una fideiussione di quasi 100 milioni verso Fininvest, dai cui uffici centrali si conferma comunque la volontà di sostenere l’attività politica.

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