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Pichetto in lacrime per l’eco-ansia di una ragazza, ma nel nuovo Pnrr si tagliano i fondi ad ambiente e territorio
I giovani del Giffoni Film Fest con le loro legittime ansie legate a clima e futuro colpiscono il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che non trattiene le lacrime. Una ragazza ammette di soffrire di «eco-ansia» e dice di non voler fare figli in un mondo così a rischio. E al ministro chiede: «Ma lei non ha paura per i suoi figli?». A quel punto Pichetto Fratin scoppia a piangere e asciugandosi le lacrime risponde: «Io ho la forza del dubbio, ho un dovere verso la carica che ricopro verso di voi e verso i miei nipoti».
Ma nel Pnrr tagliati molti interventi su clima e prevenzione
E dire che nel nuovo Pnrr presentato giovedì dal ministro Raffaele Fitto molti dei quasi 16 miliardi di tagli (definanziamenti) riguardano proprio l’ambiente e gli interventi di prevenzione e adattamento al cambiamento climatico. Oltre a integrare un capitolo sul piano Repower EU, la proposta di revisione toglie infatti risorse importanti soprattutto al contrasto del dissesto idrogeologico. Nel dettaglio sono stati eliminati 1,287 miliardi su 2,49 originariamente previsti per il dissesto idrogeologico, 110 milioni per la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano, 6 miliardi per valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei Comuni, 3,3 per la rigenerazione urbana, 2,5 miliardi per i piani urbani integrati, 675 milioni per la promozione degli impianti innovativi e 1 miliardo per l’utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate.
Pichetto sul dibattito tra «fattore ciclico della Terra o impatto dell’uomo»
Tra l’altro proprio il ministro dell’Ambiente, 24 ore prima delle lacrime al Giffoni, in un’intervista a Sky Tg24 sul cambiamento climatico aveva affermato candidamente: «Il dibattito è se si tratti di un fattore ciclico della terra o dell’impatto dell’uomo. Ed è un dibattito che lasciamo agli scienziati. Non so quanto sia dovuto all’uomo o al cambiamento terrestre». Parole che alimentano le polemiche sul negazionismo.
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