Per l’intelligence Usa «la controffensiva di Kyiv non separerà la Russia dalla Crimea»

La controffensiva dell’Ucraina non riuscirà a raggiungere Melitopol, città chiave del sud-est del Paese. A dirlo è l’intelligence degli Stati Uniti, secondo quanto hanno riferito fonti anonime al Washington Post. Il quotidiano parla di informazioni ancora riservate. Ma qualora la previsione si rivelasse corretta Kyiv mancherebbe uno dei principali obiettivi della propria controffensiva in Russia. Il governo guidato da Volodymyr Zelensky ha come obiettivo da raggiungere entro il 2023 quello di bloccare il corridoio terrestre che collega la Russia alla Crimea. Melitopol, scrive il quotidiano, «si trova all’incrocio di due importanti autostrade e di una linea ferroviaria che permettono alla Russia di spostare truppe e rifornimenti dalla penisola di Crimea ad altri territori occupati nell’Ucraina meridionale».

Per l'intelligence Usa «la controffensiva di Kyiv non separerà la Russia dalla Crimea»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (Getty).

L’analisi: fondamentali campi minati e trincee

La valutazione riferita dal Washington Post si basa sull’analisi della capacità della Russia nel difendere il territorio occupato attraverso campi minati e trincee, ed è probabile che tale analisi sollevi quesiti a Kiev e nelle capitali occidentali sul perché una controffensiva che comporta l’impiego di decine di miliardi di dollari in armi e attrezzature militari occidentali non riesca a raggiungere i suoi obiettivi.

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Per l'intelligence Usa «la controffensiva di Kyiv non separerà la Russia dalla Crimea»
Soldati a Melitopol, obiettivo numero uno di Kyiv (Getty).

Kyiv: «Abbattuti due Ka-52». In fiamme il terminal di Novorossiysk

Intanto la controffensiva prosegue. Nel corso della mattinata del 18 agosto, sono state registrate nella regione di Zaporizhzhia alcune esplosioni. Fonti di Kyiv hanno dichiarato che sono stati «abbattuti due elicotteri russi Ka-52 da 16 milioni dollari». A 172 chilometri dalla Crimea, sono state registrate fiamme all’interno del porto di Novorossiysk, uno dei principali terminal petroliferi russi sul Mar Nero.

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