Per il Pd di Schlein i veri nemici alle Europee sono i (presunti) alleati

«Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io» è il motto perfetto per la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, alle prese con la prospettiva delle Europee 2024. Il problema, infatti, non arriva tanto dal centrodestra, in primis Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, ma dalla spietata concorrenza dei potenziali alleati, che si contendono grossomodo lo stesso elettorato dei dem. Dai rossoverdi ad Azione di Carlo Calenda, i futuribili junior partner della coalizione di centrosinistra vogliono conquistare spazi di visibilità. Il sistema proporzionale e le preferenze favoriscono la battaglia identitaria, così ognuno guarda al proprio orto, cercando magari di rubarne un po’ ai “vicini”. Paradossalmente la maggioranza di centrodestra, grazie alle divisioni interne (la Lega ha subito stoppato l’operazione), ha fatto un bel favore alla leader del Pd, spazzando via l’ipotesi di abbassare lo sbarramento della legge elettorale dal 4 al 3 per cento. Sarebbe stato il via libera alla proliferazione di liste. Un bel guaio per Largo del Nazareno.

Bonelli intensifica il dialogo con gli ambientalisti

Ma il mantenimento della soglia produce un altro effetto: rende ancora più aggressiva l’Alleanza verdi-sinistra (Avs), considerata interlocutrice naturale del Pd di Schlein. I rossoverdi, dopo il buon risultato alle politiche del 2022, puntano a un’ulteriore crescita per tornare anche nell’Europarlamento. I sondaggi sono incoraggianti, il 4 per cento non è molto lontano. Inevitabile la collisione con il Pd sui temi cruciali: Europa Verde di Angelo Bonelli spinge sulle politiche per il clima, cercando il dialogo con i movimenti ambientalisti, a cominciare dai Fridays for Future. Un territorio su cui il “Sole che ride” si muove a suo agio, creando appunto qualche grattacapo a Largo del Nazareno, che pure con il nuovo corso punta a intercettare il voto green.

Per il Pd di Schlein i veri nemici alle Europee sono i (presunti) alleati
Angelo Bonelli ed Elly Schlein (Imagoeconomica).

Fratoianni punta sui diritti dei lavoratori e sulla patrimoniale

Sul fronte progressista c’è poi Nicola Fratoianni, l’altro pezzo di Avs, che martella incessantemente sulla tutela e l’ampliamento dei diritti dei lavoratori e spingendo a tutta sulla battaglia di una politica economica a difesa dei ceti più poveri. La patrimoniale è la stella polare: un messaggio attraente per gli elettori più a sinistra che pure sono tentati dalla leadership di Schlein. E per completare l’opera, i rossoverdi vogliono costruire delle liste competitive. Al Sud si parla del ritorno in campo dell’ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, al Centro invece si prospetta l’arrivo di Massimiliano Smeriglio, a lungo braccio destro di Nicola Zingaretti nella Regione Lazio. Alle Europee potrebbe trovarsi in liste diverse. Al Nord, invece, si era vociferato di una candidatura di Pippo Civati, ma al momento resta più una suggestione che un’opzione reale: non sono in corso interlocuzioni per un discorso organico e quindi per un posto in lista dell’ex segretario di Possibile.

Per il Pd di Schlein i veri nemici alle Europee sono i (presunti) alleati
Elly Schlein con Nicola Fratoianni (Imagoeconomica).

Conte rivendica il Rdc e mette la bandierina sul salario minimo

E non solo i rossoverdi sono determinati a insidiare il Pd su più fronti. Il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte è un altro “acerrimo alleato” dei dem: l’ex premier accarezza ancora il sogno di realizzare il sorpasso e diventare il punto di riferimento della galassia progressista. La contrarietà alla guerra russo-ucraina è il tema in agenda più divisivo su cui ordinerà ai suoi fedelissimi di spingere al massimo, puntando il dito contro le ambiguità dem sulla richiesta di pace. «Sulla guerra non ci siamo, non vedo svolte», ha ripetuto in varie occasioni il presidente del Movimento.

Per il Pd di Schlein i veri nemici alle Europee sono i (presunti) alleati
Elly Schlein e Giuseppe Conte (Imagoeconomica).

La competizione non manca nemmeno sulle battaglie comuni. Conte rivendica l’impegno sul Reddito di cittadinanza, che fu introdotto dal suo primo governo sotto la spinta dell’allora leader pentastellato Luigi Di Maio. E l’avvocato di Volturara Appula punta a marcare il territorio pure sul salario minimo, trasformatosi in elemento aggregante per le opposizioni in parlamento, ma che per i cinque stelle resta una bandiera della prima ora, così come l’elogio del Superbonus.

Calenda cerca di soffiare ai dem l’elettorato moderato

Altra spina nel fianco di Schlein è Carlo Calenda che, seppur orfano dell’alleanza con Matteo Renzi, un giorno sì e l’altro pure non perde occasione per attaccare la segretaria. «Parla come una rappresentante d’istituto del liceo», ha detto in una delle dichiarazioni più ostili nei suoi confronti. E ancora: «Sul nucleare il centrodestra è più vicino alla nostra posizione rispetto alla Schlein». Una presa di distanze continua che ha un obiettivo ben preciso: corteggiare gli elettori moderati del Pd, che provengono dalla tradizione della Margherita e che vivono con fastidio lo spostamento della linea a sinistra.

Per il Pd di Schlein i veri nemici alle Europee sono i (presunti) alleati
Carlo Calenda e, dietro di lui, un’immagine di Elly Schlein (Imagoeconomica).

Magi di +Europa spinge forte sui diritti civili

A chiudere l’accerchiamento del fuoco amico su Largo del Nazareno c’è +Europa, che continua a presidiare con costanza i temi dei diritti civili. Appena qualche settimana fa, il segretario Riccardo Magi ha cercato di spingere i dem a sposare la battaglia sulla maternità surrogata. Senza che sia stato effettivamente seguito. «I dem tirano fuori scuse e pretesti, la verità è che hanno una maggioranza conservatrice», commentò Magi, aggiungendo: «Manca coraggio politico, su questi temi i sedicenti partiti progressisti non decidono». Benvenuti nel “tutti contro tutti” della campagna elettorale per le Europee.

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