Per il 34,7 per cento degli italiani si fa troppo allarme sul riscaldamento globale

Il riscaldamento globale è un argomento di cui si parla tanto e in modo confuso, alimentando cattiva informazione, catastrofismo e persino negazionismo. Il 34,7 per cento degli italiani è convinto che ci sia un allarmismo eccessivo sul cambiamento climatico e il 25,5 per cento ritiene che l’alluvione di quest’anno sia la risposta più efficace a chi sostiene che si sta progressivamente andando verso la desertificazione.

Il 16,2 per cento della popolazione italiana è negazionista rispetto al cambiamento climatico

I negazionisti, che sono convinti che il cambiamento climatico non esista, sono il 16,2 per cento della popolazione. Percentuale che sale al 18,3 per cento tra i più anziani e al 18,2 per cento tra i meno scolarizzati. Si legge nel Rapporto Ital Communications-Censis Disinformazione e fake news in Italia. Emerge poi – si legge nel rapporto – all’interno del corpo sociale una comprensibile preoccupazione per la sostenibilità economica della transizione ecologica che, secondo il 33,4 per cento della popolazione, richiederebbe sforzi e investimenti economici che in questa fase non ci possiamo permettere e che ci costringerebbero a fare un passo indietro negli standard di benessere e qualità della vita ormai acquisiti. Si tratta di un’opinione che arriva al 51,5 per cento tra chi ha al massimo la licenza media, è del 37,8 per cento delle donne e del 36,6 per cento tra gli over 64 anni.

L’importanta della transizione ecologica: il parere degli esperti

«In realtà, questa convinzione è confutata dalle più accreditate analisi previsionali», si ricorda nel rapporto, «che rivelano che la transizione ecologica creerà moltissimi posti di lavoro, e, soprattutto, che nel medio periodo ci condurrà verso uno scenario di maggiore sviluppo economico».

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