Peppino Impastato, all’asta la Casa Memoria di Cinisi

All’asta la Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato di Cinisi nel Palermitano. L’abitazione in cui il militante di Democrazia proletaria, ucciso da Cosa Nostra il 9 maggio 1978, trascorse la sua vita sarà venduta l’8 febbraio. A rivelarlo il Giornale di Sicilia. Da anni simbolo dell’antimafia, l’edificio era stato già pignorato nel 2020. Su di esso grava un debito di oltre 130 mila euro, contratto dal fratello di Impastato, Giovanni, nei confronti dell’attore e cabarettista Dario Veca. All’asta, assieme all’immobile, diversi lotti, tra cui l’attuale abitazione di Giovanni.

Peppino Impastato, perché si è giunti a vendere la Casa Memoria

Dario Veca, come spiega il Giornale di Sicilia, nel 2000 firmò con Giovanni Impastato un preliminare per l’acquisto di un immobile nei pressi della vecchia stazione di Cinisi, versando la somma di 420 milioni di lire, l’intero valore dell’appartamento. «Lo consideravo un amico», ha spiegato Veca, che ha recitato anche nel film I cento passi sulla storia di Peppino. «Grazie alle sue conoscenze, aveva promesso di darmi una mano per ottenere alcuni ruoli nel cinema». Ha raccontato che il rogito notarile è stato rinviato per sette anni, fino a quando «Giovanni mi ha comunicato che la casa era coperta da un’ipoteca e che quindi mi avrebbe rimborsato l’intera somma». L’attore e cabarettista ha specificato di aver ricevuto soltanto 79 mila euro e «alcuni assegni che sono tornati indietro».

Sull'immobile grava un debito contratto dal fratello di Peppino Impastato con l'attore Dario Veca. L'asta si terrà l'8 febbraio 2024.
Giovanni Impastato, fratello di Peppino (Imagoeconomica).

Pertanto Dario Veca ha chiesto a Giovanni Impastato di cedergli un suo bene per chiudere la vicenda. «Lui, invece, avrebbe voluto darmi 250 o 300 euro al mese, ma solo quando ne avrebbe avuto la possibilità», ha proseguito l’attore. «Il debito si sarebbe estinto in almeno 45 anni. Non ho nulla contro la Casa Memoria, a me interessa recuperare quanto mi spetta». Veca ha scritto un’email al presidente dell’Antimafia regionale, Antonello Cracolici, chiedendo se «può una tale persona andare nelle scuole e parlare ai ragazzini di legalità e antimafia». Giovanni Impastato, dal canto suo, ha replicato: «È una storia vecchia, i giudici verificheranno. Non ho altro da dire».

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