Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Oppenheimer e l’esaltazione del talento di Cillian Murphy
La sua interpretazione in Oppenheimer sembra avergli già assicurato un posto da protagonista nella corsa agli Oscar, ma chi segue da tempo la carriera di Cillian Murphy sa che il successo ottenuto grazie al film diretto da Christopher Nolan è solo il più recente tassello di un percorso che ha sempre messo in evidenza il suo talento versatile.
I primi passi nella musica e la folgorazione col teatro
L’attore irlandese ha iniziato la sua carriera a teatro, dopo aver provato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo grazie a una band musicale jazz-rock, Sons of Mr. Green Genes. Il passaggio alla recitazione non è però avvenuto a causa del flop del progetto: il gruppo aveva infatti ricevuto un’offerta, poi rifiutata a causa degli impegni scolastici e della cifra esigua che avrebbero guadagnato, che li avrebbe potuti portare a firmare un prestigioso contratto discografico. Cillian, durante dei fallimentari studi in legge all’Università di Cork, ha però successivamente trovato la sua vocazione nella recitazione, iniziando a ottenere piccoli ruoli in spettacoli teatrali.

Disco pigs, a 20 anni e senza esperienze di rilievo
Il primo progetto importante è quindi arrivato nel 1996 quando, dopo un’audizione, ha ottenuto la parte di un teenager dal carattere complicata in Disco pigs di Edna Walsh. A soli 20 anni e privo di esperienze di rilievo, Murphy è riuscito a diventare protagonista dell’acclamato show grazie alla sua presenza scenica: Walsh ha infatti ricordato in varie interviste che durante il loro primo incontro aveva notato la sua capacità di risultare enigmatico e carismatico. Dopo il tour di Disco Pigs, andato in scena in varie parti del mondo tra cui anche Australia e Canada, Cillian ha ampliato le sue esperienze con progetti televisivi e cinematografici, come The Trench con l’allora talento emergente Daniel Craig.
Il successo internazionale nel 2002 grazie agli zombie
A regalargli il successo internazionale è stato però 28 giorni dopo, l’horror post-apocalittico firmato da Danny Boyle in cui ha interpretato Jim, un giovane che si risveglia da un coma e si ritrova alle prese con un mondo invaso dagli zombie. Dopo il film, uscito nelle sale nel 2002, Cillian non ha smesso di recitare a teatro, pur continuando a mietere consensi con le sue performance sugli schermi, tra ruoli da co-protagonista come quello in Intermission accanto a Colin Farrell, a brevi apparizioni in progetti di grande richiamo come Ritorno a Cold mountain o La ragazza con l’orecchino di perla.
La svolta grazie alla collaborazione con Christopher Nolan
Tra i pilastri della sua carriera e della sua vita personale c’è quindi la collaborazione con Christopher Nolan. Il regista, nel 2005, lo aveva persino considerato un possibile interprete di Bruce Wayne in Batman Begins, affidandogli poi la parte del Dottor Jonathan Crane, ossia lo Spaventapasseri, villain che si è ritagliato un posto nella classifica dei fan dedicata ai migliori cattivi negli adattamenti dei fumetti della DC. Murphy e Nolan hanno successivamente collaborato nuovamente nei due successivi progetti con al centro il Cavaliere Oscuro, e sul set di Inception e Dunkirk.

Personaggi complessi e ricchi di sfumature, come la donna transgender
In attesa di ottenere una parte da assoluto protagonista in uno dei progetti del regista, Cillian ha però continuato a far parlare di sé mettendosi costantemente alla prova con personaggi complessi e ricchi di sfumature: dalla donna transgender in cerca della madre nel film Breakfast on Pluto, diretto da Neil Jordan, al giovane dottore Damien O’Donovan protagonista del film storico Il vento che accarezza l’erba di Ken Loach, vincitore della Palma d’oro, che ha avuto per lui una particolare importanza raccontando la guerra civile irlandese.

Pubblico e critica definitivamente conquistati con Peaky Blinders
Senza mai mettere in secondo piano la sua passione per il teatro, Cillian ha trovato il tempo anche per lavorare nuovamente sotto la guida di Boyle in occasione di Sunshine e l’attore ha recentemente rivelato che spera ancora di girare il sequel di 28 giorni dopo, ironizzando che potrebbe intitolarsi 28 anni dopo, considerando il tempo trascorso dalla prima volta che ha interpretato Jim. Prima dell’importante ruolo di Robert Oppenheimer, Cillian Murphy aveva già conquistato negli ultimi anni il pubblico e la critica in modo unanime grazie al ruolo di Thomas Shelby nella serie Peaky Blinders ideata da Steven Knight. La storia del leader della gang al centro della trama ha tenuto incollati agli schermi gli spettatori per ben sei stagioni e i fan stanno ora attendendo il film e gli altri progetti in fase di sviluppo per scoprire cosa accadrà all’ormai iconico personaggio.
Dieta rigida per interpretare lo scienziato Oppenheimer
Nonostante la grande amicizia e il rapporto di stima reciproca che li lega da anni, Cillian ha ammesso che è rimasto sorpreso quando Nolan gli ha offerto il ruolo da protagonista in Oppenheimer: «Ogni attore al mondo vuole lavorare con lui ed essere un protagonista. Non potrei pensare a un’altra parola oltre al fatto che si tratta di un sogno che diventa realtà. Sembra un cliché, ma è la verità. Ma non avevo idea del fatto che mi avrebbe chiamato, lo ha fatto a sorpresa e non sapevo il motivo. Poi ha detto: “Realizzerò questo film su Oppenheimer e vorrei che tu interpretassi Oppenheimer”. Si tratta di un grande shock, e molto piacevole, ma poi pensi “Okay, ho molto lavoro da fare”». Non solo l’attore ha così compiuto diverse ricerche per poter interpretare nel migliore dei modi lo scienziato, ma si è totalmente immerso nella sua performance, seguendo una dieta incredibilmente rigida per ottenere un fisico il più possibile simile a quello di Oppenheimer, e rimanendo costantemente concentrato, al punto da non socializzare con gli altri membri del cast nemmeno durante le pause delle riprese.

«Non ho mai assistito a un sacrificio più grande compiuto da un attore»
Matt Damon ha sottolineato: «Il suo cervello era semplicemente troppo pieno». Emily Blunt, interprete della moglie del protagonista, ha invece aggiunto che Cillian doveva fare i conti con l’incredibile pressione mentale e fisica, rendendo quindi totalmente comprensibile la sua assenza dalle cene di gruppo. A lodare l’interpretazione del collega è stato anche Robert Downey Jr che non ha usato mezzi termini nel dichiarare: «Non ho mai assistito a un sacrificio più grande compiuto da un attore protagonista nella mia carriera. Sapeva che sarebbe stata una vera impresa quando Chris l’ha chiamato, ma penso inoltre che abbia l’umiltà richiesta per sopravvivere all’interpretazione di un ruolo come questo».

Nel futuro c’è ancora una volta un ritorno alle “origini”
Un’umiltà che ben si riflette nel modo in cui la star difende la propria vita privata, proteggendo la moglie Yvonne McGuinness e i due figli dall’attenzione mediatica. Dopo Oppenheimer, e la più che prevedibile nomination agli Oscar, nel futuro di Cillian Murphy c’è ancora una volta un ritorno alle “origini”: l’attore collaborerà con il regista Tim Mielants, con cui ha lavorato a Peaky Blinders, e con la sceneggiatrice Enda Walsh per realizzare il film Small Things Like These, in cui avrà la parte di un uomo che scopre un segreto che coinvolge la sua vita e il passato di un convento della sua città.