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Omicidio Michelle Causo, la rabbia del padre: «L’ha uccisa perché lei lo ha respinto»
Prosegue il lavoro degli inquirenti per ricostruire le ultime ore di vita di Michelle Causo, la diciassettenne uccisa e gettata in un carrello della spesa abbandonato vicino ai rifiuti e ritrovata mercoledì 28 giugno, nel quartiere Primavalle, a Roma. Dopo l’arresto del 17enne, nato in Italia, ma originario dello Sri Lanka, bloccato con le scarpe ancora sporche di sangue, è stata ritrovata anche l’arma del delitto, un coltello da cucina. Ad accompagnarla a casa del ragazzo, secondo quanto riportato da Repubblica, è stata la stessa zia, Viviana: «L’ho accompagnata io in macchina, doveva andare da quel ragazzo, ma eravamo rimaste che sarebbe tornata a pranzo: voglio cucinare io, aveva detto», ma dalle 12 e 50 gli squilli del telefono di Michelle si sarebbero interrotti.
Michelle Causo, parla la madre: «Non può aver fatto tutto lui»
La giovane, che frequentava il liceo psicopedagocico Vittorio Gassman, è stata uccisa con almeno 5 o 6 coltellate, ma secondo quanto dichiarato dalla madre Daniela al quotidiano l’omicida non può aver agito da solo: «Me l’hanno massacrata. Non può aver fatto tutto lui. L’hanno ammazzata di botte e poi finita a coltellate. Mia figlia era troppo forte, si menava pure con i maschi». Al momento tuttavia, il ragazzo resta l’unico accusato e sarà sottoposto a interrogatorio nella giornata di lunedì. Sul corpo di Michelle, con l’autopsia, sono stati disposti anche gli esami tossicologici.
La rabbia del padre: «L’ha uccisa perché lei lo ha respinto»
Non si da pace il padre di Michelle, che durante un’intervista per Fanpage smentisce tutto ciò che è stato detto nelle prime ore dopo l’omicidio della figlia in riferimento a una presunta relazione con l’assassino: «L’ha uccisa perché lui ci ha provato ed è stato respinto. Gli ha detto ma levati, io sono fidanzata». Uno sfogo in cui l’uomo racconta dell’attività di volontariato della giovane nelle mense: «Mia figlia andava a dare da mangiare agli extracomunitari. […] Non ha mai saltato un giorno di scuola, sempre promossa, una ragazzina d’oro. Come fai a non essere arrabbiato». I genitori di Michelle conoscevano l’assassino, che la stessa ragazza gli aveva presentato. Il 17enne solo poche ore prima del delitto avrebbe detto alla madre: «Non si preoccupi signora, voglio bene a sua figlia».