Archivio
- Agosto 2025 (15)
- Luglio 2025 (30)
- Giugno 2025 (24)
- Maggio 2025 (9)
- Aprile 2025 (80)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (65)
- Gennaio 2018 (10)
Omicidio Marta Di Nardo: il killer doveva trovarsi in una Rems, ma non c’era posto
Domenico Livrieri, l’omicida di Marta Di Nardo uccisa e fatta a pezzi il 4 ottobre, doveva stare in una Rems, una residenza psichiatrica giudiziaria. Il 5 luglio 2021 gli era infatti stata applicata la custodia cautelare in carcere per violenza sessuale e lesioni, sostituita il 22 settembre 2021 con la misura della libertà vigilata rilevata come «inadeguata al contenimento delle supposte esigenze».
La decisione del gup
Il 31 marzo 2022, il gup aveva pertanto sostituito la misura con la «detenzione» in una Rems che era «rimasta ineseguita per mancanza di disponibilità, nonostante i ripetuti solleciti del pm alle autorità di competenza», come riportato dal giudice Alessandra Di Fazio nella misura cautelare per il delitto.
Disposta una nuova perizia
Con la convalida del fermo disposto dal pm Leonardo Lesti, il gip ha stabilito anche che Livrieri, oltre a dover rimanere in carcere per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere, venga sorvegliato dai responsabili psichiatrici di San Vittore in attesa di una nuova perizia sul suo stato di salute mentale.
La relazione del Niguarda
Come riportato da Il Corriere della Sera, Livrieri era già stato sottoposto ad altre due perizie che avevano evidenziato una semi infermità mentale. Nello specifico, in una relazione dei medici del Niguarda, si afferma che «frequentava in maniera discontinua il Cps e non rispondeva alle terapie farmacologiche e soprattutto che non esistono terapie specifiche per il disturbo di personalità per il quale lo stesso è affetto». Ecco perché, come unica soluzione, era stato previsto il ricovero in Rems, mai eseguito.