Omicidio di Alessandro Castellaccio, due arresti

I carabinieri di Tivoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere a carico di due cittadini romeni, indagati del reato di omicidio volontario in concorso nei confronti di Alessandro Castellaccio, 41 anni, morto dopo cinque giorni di agonia.

Omicidio di Alessandro Castellaccio, arrestati due uomini di nazionalità romena. Cosa era successo a Tivoli.
Alessandro Castellaccio, ucciso a calci e pugni (Facebook).

La discussione diventata pestaggio: cosa era successo il 18 giugno a Tivoli

La vicenda risale al 18 giugno: Castellaccio, che si trovava fuori da un bar del centro storico di Tivoli, aveva invitato un gruppo di uomini di nazionalità rumena a fare meno confusione e la discussione si era presto trasformata in rissa. Da quanto è emerso, Castellaccio ha inizialmente colpito una delle persone a cui aveva chiesto di fare meno rumore, che non risulta tra gli indagati. Secondo quanto accertato dai carabinieri, l’uomo non avrebbe infatti reagito al forte pugno sferrato da Castellaccio, che gli ha procurato una prognosi di 25 giorni per la frattura del naso. Hanno invece reagito gli altri: una volta caduto a terra dopo un violento pugno ricevuto ed aver perso i sensi, Castellaccio era stato poi colpito ripetutamente da calci al viso. All’arrivo della pattuglia dei carabinieri di Tivoli, giunta sul posto dopo pochissimi minuti in piazza Codro Benedetti, tutti i presenti si erano allontanati.

Omicidio di Alessandro Castellaccio, arrestati due uomini di nazionalità romena. Cosa era successo a Tivoli.
Alessandro Castellaccio, morto dopo un violento pestaggio (Facebook).

Il gip: «Volontà omicida provata dalla reiterazione dei colpi e dalla loro violenza»

Gli uomini arrestati sono quelli che lo hanno fatto cadere a terra con un pugno e poi pestato. Durante la perquisizione domiciliare del cittadino romeno che ha preso a calci Castellaccio sono state trovate un paio di scarpe sporche di sangue e anche i vestiti indossati al momento dell’aggressione. Il gip ha parlato di volontà omicida «provata dalla reiterazione dei colpi, dalla loro violenza, e dalla prosecuzione della brutale aggressione anche quando il 41enne era esanime a terra e dai colpi sferrati anche alle persone che si erano frapposte».

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