Non applica legge anti-Lgbt: licenziato il direttore del museo nazionale di Budapest

Il direttore del Museo nazionale di Budapest László Simon è stato licenziato con effetto immediato per ordine del ministero della Cultura ungherese. Non avrebbe applicato una controversa legge anti-Lgbt, che vieta di mostrare contenuti omosessuali ai minorenni, consentendo loro l’ingresso alla mostra del World Press Photo. Una legge che egli stesso, membro del Parlamento fino al 2021, aveva votato in quanto membro del partito di Viktor Orbán. «Non ha rispettato gli obblighi legali della sua istituzione», ha spiegato il ministero in un comunicato riportato dall’agenzia nazionale Mti. In sua difesa, Simon ha spiegato che il museo, non avendo il diritto di chiedere un documento di identità ai visitatori per determinare l’età, aveva affisso un cartello all’ingresso, invitando gli Under 18 a non entrare. «Abbiamo fatto le segnalazioni senza indugio», ha scritto su Facebook. «Non è stata violata deliberatamente alcuna legge». Secondo il giornale Magyar Jelen, potrebbe succedergli la vice Judit Hammerstein.

Museo di Budapest, sotto accusa cinque scatti nella mostra del World Press Photo

Le tensioni sulla mostra al Museo nazionale di Budapest erano iniziate nel mese di ottobre, per via di una segnalazione di Dóra Dúró, deputata del partito di estrema destra Mi Hazánk, La nostra patria. Sotto accusa cinque scatti della fotoreporter filippina Hannah Reyes Morales, appartenenti al progetto Home for the Golden Gays. Ritraggono infatti i pazienti di una casa di cura per anziani di Manila gestita esclusivamente da persone Lgbtq+. Pur trattandosi di immagini del World Press Photo, fra i maggiori concorsi fotogiornalistici al mondo, dovevano immediatamente essere precluse ai minorenni. Dal 2021, infatti, in Ungheria una legge impone di non sottoporre contenuti omosessuali agli Under 18 non solo all’interno dei musei, ma anche in libri, film e messaggi promozionali.

Il ministro della Cultura ha licenziato László Simon, direttore del Museo nazionale di Budapest, per non aver applicato una legge anti-Lgbt.
L’ingresso del Museo nazionale di Budapest (Getty Images).

Il Museo nazionale, oltre al cartello sul portone d’ingresso, ha spiegato di aver segnalato i contenuti omosessuali della mostra anche sul proprio sito web ufficiale. Su Facebook, pur riconoscendo il proprio licenziamento, Simon ha spiegato di non accettarne i motivi, in quanto certo di non aver violato alcuna legge. In precedenza, però, con un altro post sui canali social aveva ringraziato sarcasticamente Dúró, responsabile con la sua polemica di un incremento delle visite alla mostra. «Ottimo lavoro», aveva dichiarato in Rete. «Il Museo nazionale ora è vivo e vegeto». Ex sottosegretario alla Cultura per il ministero dell’Educazione, Simon ma era stato rimosso per divergenze con il ministro. In passato parlamentare per Fidesz, il partito del premier Orbán, si era dimesso in seguito alla nomina a direttore del Museo.

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