No tav, perquisiti i presidi: negli assalti usati ordigni a gas

Dalle prime ore di questa mattina è in corso in Val di Susa, ai presidi (ma non al campeggio) No Tav di San Didero e Venaus (Torino), una perquisizione da parte della Digos della polizia del capoluogo piemontese. L’operazione di polizia arriva dopo gli assalti ai cantieri della Torino-Lione di domenica 30 luglio 2023 durante la marcia organizzata nell’ambito del Festival Alta Felicità.

Mortai, petardi e bombe carta contro le forze dell’ordine

A quanto si apprende, durante gli attacchi a Chiomonte – ma in particolare San Didero, dove è avvenuto l’assalto più massiccio da parte di un gruppo di incappucciati -, sono stati utilizzati contro le forze dell’ordine razzi sparati con mortai artigianali, petardi e bombe carta. Sono stati anche usati come ordigni delle bombe a gas, anche queste artigianali. Si tratta di grossi petardi o bombe carta che vengono attaccate con delle fascette stringi-cavo a delle bombolette contenenti materiale altamente infiammabile, come appunto del gas. Quando viene acceso e colpisce il bersaglio, l’ordigno esplode con diffusione di fiamme accelerate dal gas, unendo così l’effetto dirompente di una bomba carta agli effetti di una molotov, ma con maggiore micidialità, secondo gli esperti. Alcuni di questi ordigni sono stati ritrovati inesplosi dopo gli assalti.

Gli attacchi durante il Festival Alta Felicità

Gli attacchi da parte dei militanti No Tav, dell’ala più oltranzista, sono avvenuti mentre si celebrava la marcia organizzata nell’ambito del Festival Alta Felicità. Decine di persone hanno lanciato molotov, petardi, bombe carta e sassi contro le forze dell’ordine, intervenuti con i lacrimogeni. Gli scontri sono durati circa un’ora, dopodiché l’autostrada A32, che era stata chiusa al traffico per ragioni di sicurezza data la vicinanza dei cantieri della Torino-Lione, è stata riaperta. Tutti i manifestanti erano partiti insieme ai marciatori da Venaus, poi il gruppo si è diviso: 5o persone si sono recate al cantiere di San Didero e altri 30 incappucciati a Chiomonte.

 

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