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Nasa, la sonda Osiris-Rex porterà sulla Terra un campione di asteroide
La sonda della Nasa Osiris-Rex sta per lasciare sulla Terra un raro campione di asteroide. Se tutto dovesse andare come previsto, la navicella dovrà sganciare il frammento di roccia domenica 24 settembre alle 10 del mattino americane (le 16 italiane). Con il suo peso di 250 grammi, è il più grande dai tempi delle missioni sulla Luna ed è stato prelevato dalla superficie di Bennu, corpo celeste del gruppo Apollo che orbita non lontano dal nostro pianeta. Dopo aver rilasciato il campione, Osiris-Rex riprenderà il suo viaggio per dirigersi verso un altro asteroide di nome Apophis. «Ci aiuterà a capire perché la Terra è abitabile», ha spiegato alla Cnn Dante Lauretta, ricercatore principale della missione. «Analizzeremo quelli che riteniamo essere i semi della vita che questi corpi celesti hanno portato alla genesi della biosfera». Il rilascio del campione sarà trasmesso in diretta streaming sul sito della Nasa.
Our #OSIRISREx spacecraft is set to deliver NASA's first pristine asteroid sample on Sunday, Sept. 24. Watch live coverage of reentry and landing starting at 10am ET (1400 UTC): https://t.co/Z9XCBlYOJ0
What else we have planned: https://t.co/9aPAiNGbmn pic.twitter.com/QD8hJh3b9m
— NASA (@NASA) September 19, 2023
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Osiris-Rex, i passaggi chiave della missione della Nasa sull’asteroide Bennu
Decollata da Cape Canaveral, nel 2016, Osiris-Rex ha intrapreso un viaggio di due anni prima di raggiungere il suo obiettivo nel dicembre 2018. Bennu, formato da un insieme di macerie che ricordano la forma di una trottola, è lungo circa 500 metri. Sulla superficie, gli scienziati della Nasa hanno rilevato tracce di carbonio e acqua allo stato ghiacciato. La raccolta del campione è stata possibile tuttavia solto dopo ulteriori 24 mesi di analisi dello spazio, portando all’atterraggio del 20 ottobre 2020. Toccando la superficie dell’asteroide, la sonda ha già effettuato un’importante scoperta per quanto riguarda la sua composizione. Affondando per circa mezzo metro, ha infatti confermato come non si tratti di un corpo compatto, ma piccole particelle che ricordano una piscina di palline di plastica. L’evento di raccolta, compresi avvicinamento e ripartenza, è poi stato documentato con numerose fotografie pubblicate dalla Nasa.
La sonda Osiris-Rex ha lasciato l’orbita di Bennu nel maggio 2021, intraprendendo una nuova traversata spaziale verso la Terra. Ha poi dovuto effettuare due giri attorno al Sole, cercando il momento esatto in cui poter rilasciare il campione nei pressi dell’atmosfera. La Nasa ha precisato che la navicella abbandonerà il frammento roccioso a circa 102 mila chilometri dal nostro pianeta, che attratto dalla gravità finirà per cadere sulla superficie. L’atterraggio è previsto nel deserto dello Utah, all’interno di un’area di 58 chilometri per 14 del Test and Training Range del Dipartimento della Difesa. Per facilitare le manovre di atterraggio, alcuni paracadute si apriranno durante la discesa prima che le squadre di recupero si avvicinino al sito. «Toccherà il suolo a una velocità di appena 17 chilometri orari», ha sottolineato Sandra Freund che ha collaborato alla realizzazione della sonda.
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I dettagli della missione saranno svelati in una conferenza a ottobre
La Nasa annuncerà gli esiti delle prime analisi sul campione di asteroide il prossimo 11 ottobre durante una conferenza stampa. Gli scienziati studieranno le rocce per altri due anni nel Johnson Space Center di Houston, cercando di capire di più su composizione e movimenti dei corpi celesti. Il 70 per cento resterà negli States per la conservazione, mentre il restante 30 per cento sarà diviso fra Canada e Giappone, che contribuiranno agli studi. Sebbene si parli di una possibilità su 2700, è probabile che Bennu infine colpisca la Terra entro il 2300. Un eventuale impatto risulterebbe devastante, dato che darebbe vita a un cratere ampio dai cinque ai 10 chilometri che distruggerebbe un’area 100 volte più grande. «Dobbiamo monitorarlo con attenzione», ha concluso Kelly Fast della Nasa. «Le missioni Osiris rappresentano un importante tassello della ricerca».