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Nagorno-Karabakh, l’Eurocamera approva una risoluzione per nuove sanzioni all’Azerbaigian
In una risoluzione adottata giovedì 5 ottobre con 491 voti favorevoli, 9 contrari e 36 astensioni, il Parlamento europeo ha condannato fermamente «l’attacco militare pianificato e ingiustificato dell’Azerbaigian contro il Nagorno-Karabakh» del 19 settembre, che secondo i deputati costituisce una grave violazione del diritto internazionale e dei diritti umani, così come una chiara violazione dei precedenti tentativi di raggiungere un cessate il fuoco.
Chieste «indagini sugli abusi commessi dalle truppe azere che potrebbero costituire crimini di guerra»
La fuga di oltre 100 mila armeni costretti a scappare dall’enclave dopo l’ultima offensiva, hanno affermato gli eurodeputati, «equivale a una pulizia etnica». Sottolineando che l’Azerbaigian ha la piena responsabilità di garantire la sicurezza e il benessere di tutti gli abitanti del Nagorno-Karabakh, i deputati hanno chiesto «indagini sugli abusi commessi dalle truppe azere che potrebbero costituire crimini di guerra», invitando poi l’Ue a varare sanzioni mirate contro i funzionari governativi di Baku e a «offrire immediatamente tutta l’assistenza necessaria all’Armenia per far fronte all’afflusso di rifugiati».
Gli eurodeputati hanno messo in guardia Baku da ogni «potenziale avventurismo militare»
Esprimendo seria preoccupazione per le «dichiarazioni irredentiste e provocatorie del presidente azerbaigiano Ilham Aliyev e di altri funzionari azeri» che «minacciano l’integrità territoriale dell’Armenia», gli eurodeputati hanno poi messo in guardia Baku da ogni «potenziale avventurismo militare», chiedendo alla Turchia di «frenare il suo alleato». Nel farlo, l’Eurocamera ha condannato il coinvolgimento di Ankara nell’armamento dell’Azerbaigian e il suo pieno sostegno alle offensive di Baku, sia nel 2020 che nel 2023.
L’Azerbaigian si è detto pronto ai colloqui di mediazione con l’Ue e l’Armenia
Il Parlamento, poi, ha invitato l’Unione europea a intraprendere una revisione globale delle sue relazioni con Baku, in quanto sviluppare un partenariato strategico con un Paese come l’Azerbaigian, «che viola palesemente il diritto internazionale e gli impegni internazionali e ha un allarmante record in materia di diritti umani», sarebbe «incompatibile con gli obiettivi della politica estera dell’Ue». Nella risoluzione i parlamentari hanno esortato così Bruxelles a ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di gas azero e, in caso di aggressione militare o di attacchi ibridi significativi contro l’Armenia, a bloccare completamente le importazioni di petrolio e gas azero. Dopo l’approvazione della risoluzione, Baku si è detta pronta ai colloqui di mediazione con l’Ue e con l’Armenia.