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Montenegro, fiducia al nuovo governo guidato da Milojko Spajic
A quasi cinque mesi dalle elezioni generali, i deputati del Montenegro hanno votato la fiducia al nuovo governo, sostenuto da una coalizione che comprende partiti filo-russi e filo-serbi: a guidarlo Milojko Spajic, ex ministro della Finanze e in passato consulente di Goldman Sachs. Appena 36 anni, Spajic è ora ufficialmente il primo ministro più giovane d’Europa. Il suo periodo al governo inizia con l’attesa visita di Ursula von der Leyen, che sta affrontando un tour nei Balcani occidentali tra Macedonia del Nord, Kosovo, Montenegro appunto, Serbia e Bosnia-Erzegovina, per presentare i dettagli del piano europeo per la crescita economica della regione e affrontare questioni bilaterali.

Il nuovo governo punta all’ingresso nell’Unione europea
Spajic ha ottenuto luce verde dopo un dibattito-maratona nella notte, con il sì di 46 dei 66 deputati presenti in parlamento. «La nostra visione è che il Montenegro diventi la Svizzera dei Balcani e la Singapore dell’Europa», ha detto Spajic prima del voto. Il suo partito centrista Evropa Sad (Europa Ora) ha ottenuto una risicata vittoria nelle elezioni parlamentari di giugno, a cui sono seguiti lunghissimi negoziati per forgiare una nuova coalizione di governo, di cui fanno parte 11 partiti, tra cui formazioni filo-russe e filo-serbe, così come partiti della minoranza albanese. «Le nostre quattro priorità principali in politica estera sono la piena adesione all’Unione europea, l’adesione attiva e credibile alla Nato, il miglioramento delle buone relazioni con i vicini e il rafforzamento del ruolo del Paese nelle organizzazioni multilaterali», ha detto Spajic dopo aver prestato giuramento davanti all’assemblea.

Tra le promesse elettorali l’innalzamento del salario minimo da 450 a 700 euro
Dopo averlo fondato nel 2022 insieme con Jakov Milatovi? (ex ministro dello Sviluppo economico e oggi presidente del Paese), Spaji? ha guidato il movimento Europa Ora alle elezioni parlamentari del 2023, promettendo l’innalzamento del salario minimo da 450 a 700 euro e l’innalzamento delle pensioni minime a 450 euro, oltre alla riduzione della giornata lavorativa a sette ore giornaliere. Europa Ora, grazie al 25,6 per cento dei voti ricevuti, è diventato il più numeroso del parlamento montenegrino con 24 seggi su 81.