Milano, vandalizzato il murale di Anna Frank con la bimba palestinese

Le due opere firmate dall’artista Alexsandro Palombo contro l’antisemitismo che raffiguravano Anna Frank e alcuni simboli palestinesi sono state vandalizzate da ignoti a poche ore dalla loro installazione a Milano.

Milano, vandalizzato il murale con Anna Frank

La prima immagine che ritraeva Anna Frank in lacrime (situata in Piazza Castello, a pochi passi dal Duomo) con la bandiera d’Israele stretta tra le mani è stata cancellata per poi essere ricoperta con la grande scritta pro-palestina «Free Gaza»; la bambina palestinese al suo fianco, invece (che ha sul volto la medesima scritta), non è stata toccata.

La stessa sorte è toccata al secondo murale realizzato dallo stesso street artist in zona Porta Nuova, anch’esso deturpato. In questo caso l’autore aveva rappresentato l’immagine del celeberrimo bambino con le mani alzate del ghetto di Varsavia simbolo della Shoa.

La reazione dell’artista

L’artista autore delle opere si è limitato a commentare così lo sfregio al suo lavoro: «Se l’obiettivo di questi gesti razzisti era quello di cancellare la memoria allora hanno fallito, perché deturpare i due simboli più importanti della Shoah non fa altro che rafforzarne il loro significato e ci impone una risposta ancora più forte e una riflessione più profonda, perché mette in luce tutta la rabbia e i pericoli sociali di questa odiosa onda antisemita che è in atto e che mette a rischio la nostra libertà». Palombo ha poi aggiunto: «Se non ci sarà una risposta forte e decisa da parte della politica e delle istituzioni allora perderemo tutti: legittimare questi gesti equivale a sdoganare il pensiero terrorista che si sta diffondendo anche nella nostra società liberale. Ed è quello che vuole la propaganda di Hamas». L’opera originale era stata creata a un mese esatto dalla ripresa delle ostilità tra Israele e Palestina, con Palumbo che aveva dichiarato: «La furia antisemita scatenata da Hamas sta travolgendo gli ebrei in ogni parte del mondo, questo orrore che riemerge dal passato deve farci riflettere tutti perché mina la libertà, la sicurezza e il futuro di ognuno di noi. Il terrorismo è la negazione stessa dell’umanità e non ha nulla a che vedere con la resistenza, ci usa per dividerci e trascinarci nell’abisso del suo male, in un vortice infernale che non trova fine. Non potrà esserci pace finché il terrorismo non sarà sdradicato, legittimarlo significa condannare a morte l’intera umanità».

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