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Milano-Cortina, Abodi sulla pista da bob: «Conservare matrice italiana»
Il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, è tornato a parlare del caso della pista da bob di Milano-Cortina 2026. Il governo studia soluzioni per far fronte all’assenza di un impianto idoneo e da settimane si parla di spostare le gare all’estero. Un’idea che non piace al ministro, che durante il question time alla Camera ha dichiarato: «La priorità è valutare tutte le opzioni affinché resti la matrice italiana anche per la pista da bob. E vorrei far presente che un’eventuale delocalizzazione delle gare in sedi estere è una soluzione estrema, da prendere in considerazione solo qualora non dovessero arrivare soluzioni alternative».
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Il ministro: «Istruttoria alla Simico»
Andrea Abodi ha proseguito: «L’individuazione di un’alternativa alla pista di Cortina passa necessariamente da un corretto iter istruttorio ancora in corso di svolgimento. Lo scorso 23 ottobre la Regione Piemonte e la città metropolitana hanno inviato alla Fondazione la documentazione richiesta sulla pista di Cesana, il 24 ottobre ho chiesto al Ministro delle Infrastrutture di valutare a chi affidare l’istruttoria tecnica, cosa fatta nella stessa giornata alla società Simico».
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Abodi: «Non è il momento di fare previsioni»
Il ministro ha continuato: «È stato aperto con un tavolo tecnico la cui prima riunione sarà svolta oggi, 8 novembre, alle 16.30 e ho personalmente sollecitato tutti gli attori in causa affinché l’iter si concluda entro questa settimana. Non è questo il momento delle previsioni. L’impegno del Governo è totale con investimenti che vanno soprattutto a opere pubbliche che in futuro miglioreranno la vita dei cittadini». Abodi ha parlato anche di strutture, in relazione ai Giochi della gioventù: «È imprescindibile che la realizzazione dei nuovi Giochi della gioventù sia accompagnata da un potenziamento delle infrastrutture per la pratica sportiva scolastica, grazie a una maggiore disponibilità di palestre e impianti sportivi, da garantire attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture, la messa in sicurezza di strutture già esistenti o l’utilizzo di impianti pubblici di prossimità».