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Milano-Cortina 2026, asta deserta per la nuova pista da bob
La costruzione della nuova pista da bob in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 è diventata un problema. Dopo la prima asta, andata deserta a fine luglio, anche alla seconda chiamata da parte della società Simico non si è presentata alcuna impresa. Resta sempre meno tempo per realizzare il nuovo sliding centre, che dovrebbe essere realizzato nella conca ampezzana. Per il progetto, che è stato osteggiato da ambientalisti, associazioni e parte della popolazione, si parla già di un ritardo importante: la fase di collaudo è prevista per la fine del 2025.
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Simico ha chiamato dieci colossi: appalto da 81 milioni
Come rivela Repubblica, Simico ha invitato una decina di colossi, per un appalto da 81 milioni di euro con la possibilità di subappaltare a imprese locali fino al 50 per cento dei lavori. Per la seconda volta in pochi mesi, però, l’asta è andata deserta. Il motivo potrebbe essere legato all’aumento dei costi edilizi rispetto al periodo pre-pandemico e quello precedente all’invasione russa in Ucraina. Inoltre ci sarebbero problemi logistici dati dalla necessità di aprire nuove strade d’accesso. Oltre ai già citati tempi, sempre più ristretti, e alle polemiche con la cittadinanza e le associazioni.
Il Coni è preoccupato: Innsbruck e Saint Moritz le soluzioni
Due gli scenari che preoccupano il Coni e la Fondazione Milano-Cortina, che organizzano la manifestazione. Il primo porterebbe a un nuovo bando europeo, con un appalto che dovrebbe salire a 124 milioni più Iva per la sola pista, a cui aggiungere i fondi per le strutture collaterali, come strade, tribune e locali vari. Il secondo, invece, prevede lo spostamento delle gare di bob su strutture già esistenti. Ma si tratterebbe di andare in Austria, a Innsbruck, pagando la struttura dai 12 ai 15 milioni di euro d’affitto, o Saint Moritz in Svizzera.