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Milano, Alessandro Bertolini arrestato al rientro dal Donbass
Alessandro Bertolini è stato arrestato dai carabinieri del Ros di Genova non appena atterrato all’aeroporto di Milano Malpensa nella giornata di ieri venerdì 30 giugno. Il 29enne, come riportato dal Messaggero, era sotto indagine da parte della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova. L’accusa, secondo la procura, sarebbe quella di aver compiuto «azioni preordinate e violente, dirette a mutare l’ordine costituzionale o a violare l’integrità territoriale dell’Ucraina».
L’arresto di Bertolini e la latitanza in Ucraina
Il foreign fighter trentino, che non era cittadino ucraino e non aveva residenza stabile nel Paese, non apparteneva alle forze armate delle parti in conflitto, ma combatteva, come riportato dal quotidiano, al fianco di «altri italiani filorussi contro le truppe di Kyiv». Da anni latitante, dopo l’arresto è stato interrogato in presenza del suo legale, Massimiliano Luigi Scialla, avvalendosi tuttavia della facoltà di non rispondere. Le indagini degli inquirenti erano partite nell’ottobre del 2013. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo settembre. Attualmente si trova in carcere a Busto Arsizio (Varese), e il suo procedimento verrà seguito dal Tribunale di Genova.
Il desiderio di diventare soldato e le «simpatie» per Forza Nuova
Nel 2017, Bertolini venne intervistato durante il programma Rai Nemo. Tra le affermazioni fatte alla reporter, anche quella secondo la quale il suo desiderio era quello di diventare soldato, confermando le proprie «simpatie politiche» nei confronti di Forza Nuova, il partito nato come movimento politico di estrema destra neofascista.