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Migranti, sbarchi a raffica a Lampedusa: arrivati in 578
Sono 578 i migranti giunti, a partire dalla mezzanotte di giovedì, a Lampedusa. A soccorrere 13 dei 15 barchini arrivati sono state le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. Due gli approdi direttamente sulla terraferma: quattro tunisini sono giunti, alle 2.40, al molo commerciale e sono stati bloccati dalla polizia; altri 16 sono stati rintracciati invece, alle 6.20, in via Roma, davanti la caserma dei carabinieri. Questi ultimi sostengono d’essere stati trasbordati sulla costa da un peschereccio libico che ha poi ripreso il largo. Mercoledì 9 agosto, sull’isola, ci sono stati 14 sbarchi (quattro dei quali a Cala Palme, Cala Croce, Cala Galera e molo Madonnina) con un totale di 435 persone arrivate. Nell’arco di 36 ore sono quindi giunti 1.013 migranti, la maggior parte dei quali sostiene di essere salpati da Kerkenna, Sfax, Gabes e Tebulba in Tunisia. Solo un paio di gruppi hanno parlato di Zuwara, in Libia, quale porto di partenza. Tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola.
Ancora vittime nel Mediterraneo, 41 morti e 4 superstiti: dopo sei ore di navigazione l’imbarcazione si è ribaltata
Nella serata di mercoledì è arrivato l’ennesima tragedia nelle acque del Mediterraneo. Un gruppo di 45 migranti negli scorsi giorni era partito da Sfax in Tunisia, con il mare in tempesta. Dopo circa 6 ore di navigazione, il barchino di metallo di sette metri sul quale erano stati «caricati» i migranti si è ribaltato ed è affondato. Quarantuno, fra cui tre bambini, i morti. Solo quattro (tre uomini e una donna, originari di Costa d’Avorio e Guinea Conakry) i sopravvissuti che sono riusciti ad arrivare a Lampedusa. Né l’equipaggio del mercantile, né i militari della motovedetta Cp327 della Guardia costiera, sulla quale i superstiti sono stati trasbordati, hanno avvistato cadaveri dei compagni di viaggio. I quattro sono stati soccorsi dopo più giorni dal naufragio e molto distanti dal punto in cui si sarebbe consumata la tragedia. I naufraghi hanno raccontato ai militari della Guardia costiera prima, e ai poliziotti della squadra mobile di Agrigento poi, di essere partiti alle 10 di giovedì. Il loro barchino si sarebbe capovolto per le onde e sarebbe poi affondato.