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Migranti, l’idea della senatrice Biancofiore: «Un’isola artificiale nel Mediterraneo»
La capogruppo al Senato di Civici d’Italia-Noi Moderati-Coraggio Italia-Udc-Maie, Michaela Biancofiore, lancia una nuova proposta per gestire l’emergenza migranti. Secondo lei, come ha spiegato durante la trasmissione Dimmi la verità, bisognerebbe «costruire immediatamente, in acque internazionali un’isola artificiale nel Mediterraneo» che possa fungere da «hub di accoglienza e salvezza, e di verifica se gli immigrati abbiano titolo a venire in Europa o siano clandestini». Com’è nata l’idea? «Sulla fattispecie dell’Isola delle Rose», ha dichiarato la stessa Biancofiore. Il riferimento è alla piattaforma creata dal bolognese Giorgio Rosa a Torre Pedrera, nel comune di Rimini, nel 1958, la cui storia è stata raccontata anche in un film del 2020 dal regista Sydney Sibilla.
Biancofiore: «Un luogo neutro di cooperazione internazionale»
La capogruppo di centro, durante la trasmissione, ha spiegato che si agirebbe «in accordo con l’Ue e l’Onu». Biancofiore ha insistito parlando di cosa rappresenterebbe l’isola artificiale: «Un luogo neutro di cooperazione internazionale nel quale, di concerto con la Croce Rossa internazionale e altre associazioni umanitarie, ci si possa prendere cura di questi disperati, farli approdare senza lasciarli annegare ma, allo stesso tempo, gli si prendano le impronte per le identificazioni e per valutare il loro diritto a chiedere ed ottenere asilo».

La senatrice: «Chi non ha requisiti sarà rimpatriato»
Biancofiore ha poi concluso: «Chi non ha i requisiti dovrà essere rimpatriato, come sottolineato dalla presidente Von der Leyen. Si impedirebbe così il dramma di Lampedusa o Porto Empedocle o altri luoghi rivieraschi del nostro Paese o della Spagna, della Grecia, di Malta e così via». Poi un plauso al governo: «Benissimo quanto sta facendo la premier Meloni per fermare gli sbarchi di clandestini e per non far diventare l’Italia il campo profughi dell’Ue. Dobbiamo imprimere una vera svolta al fenomeno migratorio impedendo che i clandestini arrivino sulle nostre coste che sono, ricordiamolo, i confini dell’Europa».
Nel Regno Unito una chiatta per ospitare chi richiede asilo
L’idea di Biancofiore richiama quanto già sta avvenendo nel Regno Unito. Dopo l’approvazione della legge sull’immigrazione illegale, il governo di Rishi Sunak ha noleggiato per 18 mesi una gigantesca chiatta, lunga 91 metri e larga 27. Si tratta della Bibby Stockholm, ormeggiata sulla penisola di Portland, su cui vengono ospitate fino a 500 persone, richiedenti asilo in attesa dei documenti. Non una prigione, però, specificano le autorità. Gli uomini, tutti adulti, sono liberi di andare e tornare. In passato è stata utilizzata anche da Germania e Paesi Bassi.
