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Messina Denaro, Andrea Bonafede condannato a 6 anni e 8 mesi
Il gup di Palermo ha condannato con rito abbreviato a 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena uno dei fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro: Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra di Campobello di Mazara di cui il boss aveva preso il nome nell’ultimo periodo della sua latitanza.
Ha fatto da intermediario tra il boss e il medico Tumbarello
Bonafede, dipendente comunale di Campobello di Mazara, è stato ritenuto colpevole di aver fatto da intermediario tra Messina Denaro e il medico Alfonso Tumbarello nel periodo in cui il capomafia era in cura per il cancro al colon, che poi l’ha ucciso. Nello specifico, Bonafede faceva avere al boss le ricette intestate al geometra e le prescrizioni firmate dal medico necessarie alle terapie. L’imputato si è difeso sostenendo di non sapere che il reale malato era il padrino, sostenendo di aver fatto una cortesia al cugino omonimo, che «voleva nascondere la sua malattia alla sua famiglia». Secondo la ricostruzione della Procura, Bonafede ha fatto la spola tra lo studio di Tumbarello per farsi prescrivere farmaci e visite, oltre a ritirare ricette, quasi 140 volte.
Il fiancheggiatore del capomafia era stato arrestato il 7 febbraio
Il giudice ha accolto solo parzialmente le richieste del procuratore aggiunto Paolo Guido e dei sostituti Gianluca De Leo e Pierangelo Padova, che avevano chiesto una condanna a 13 anni di carcere. Bonafede è stato arrestato il 7 febbraio, poche settimane dopo la cattura di Messina Denaro, avvenuta il 16 gennaio dopo una latitanza trentennale.