Meloni a Budapest: «Dio e la famiglia vanno difesi»

Dio e la famiglia vanno «difesi» all’interno della società. Parola di Giorgia Meloni, intervenuta al Budapest Demographic Summit, in Ungheria, dov’è stata introdotta dalla presidente Katalin Novák. Quest’ultima l’ha presentata dichiarando: «I bambini e le bambine devono essere liberi di crescere con la loro identità sessuali di maschi e femmine senza paura e ideologie. E sono felice di avere qui la mia amica Giorgia». Lei ha ringraziato e ha elogiato tanto Novák quanto il primo ministro ungherese Viktor Orban: «Sono entrambi miei cari amici». Poco dopo ha sottolineato che serve «una grande battaglia per difendere le famiglie. Significa difendere l’identità, difendere Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà».

Meloni a Budapest «Dio e la famiglia vanno difesi»
Il presidente bulgaro Rumen Radev, la presidente ungherese Katalin Novak, il vice presidente della Tanzania Philip Isdor Mpango, la premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban in posa per un selfie (Getty).

Meloni: «Famiglia e sfide demografiche questioni chiave»

Subito dopo la presidente del Consiglio ha sottolineato che «oggi abbiamo un’opportunità importante di discutere di questioni che sono chiave per l’Italia e per tutta l’agenda europea: la famiglia e le sfide demografiche. Fanno parte del cuore della politica del governo italiano, il cui obiettivo primario è avviare un cambiamento sostanziale culturale». Giorgia Meloni ha poi citato un suo stesso discorso del 2019, quello in cui «ho detto, mi chiamo Giorgia, sono donna, sono madre, sono cristiana e nessuno me lo può togliere. Questo ha provocato degli attacchi, qualcuno ci ha fatto delle canzoni. Ma gli avversari non hanno capito quanto fossero le persone che hanno ritenuto quelle parole buone».

La premier applaude l’Ungheria: «Sostiene la famiglia vera»

E la premier Meloni ha ha proseguito elogiando l’Ungheria: «Dobbiamo sostenere la famiglia vera come ci chiede Papa Francesco e come state facendo qui in Ungheria. Qui si è fermato il calo demografico e l’economia sta migliorando. Sta migliorando anche l’occupazione delle donne: io sono contro la teoria di alcuni uomini che più bambini tolgono le donne dal lavoro. Non è così e l’Ungheria lo dimostra. E ci dico che io mi sento più forte dopo la nascita di mia figlia. Mi dà la forza anche nel lavoro perché so per chi sto faticando, per il suo futuro».

Meloni a Budapest «Dio e la famiglia vanno difesi»
Giorgia Meloni e Viktor Orban (Getty).

Meloni parla anche dei migranti

Tra gli argomenti toccati, c’è anche il tema dei migranti: «Spesso in maniera strumentale si sostiene che la migrazione contribuirà alla crescita delle nostre popolazioni. Io non sono d’accordo con questa narrazione. Sono convinta che le grandi nazioni devono prendersi la responsabilità di costruire il proprio futuro. I migranti, se pienamente integrati, possono dare un contributo ma dobbiamo essere più responsabili per noi, come cittadini europei, trovando soluzioni alle crisi del sistema europeo: il declino della popolazione non è un destino, è una scelta. E non è la scelta a cui guardiamo».

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Orban: «Grazie Meloni. Europa ha hackerato sistema culturale»

La parola poi passa a Viktor Orban, che ringrazia Giorgia Meloni: «È fantastico che la destra italiana abbia vinto e sia andata al governo del Paese. Un governo oggi che difende la famiglia, come ha detto Meloni poi volte, che abbia un padre e una madre». Poi va all’attacco dell’Europa, definita «in mano a una élite liberale e progressista che pensa di sovrascrivere le leggi di natura, come quando ha sostenuto testi sui maschi che possono procreare. L’Unione sovietica voleva abolire la festa del Natale: anche in Ue hanno scritto un regolamento per evitare di fare gli auguri a Natale perché discriminatorio verso altre religioni. L’Europa dovrebbe occuparsi della demografia, ma non lo fa: perché? Perché hanno hackerato il nostro sistema culturale: hanno detto che esiste nella nostra società solo l’individuo e non c’è altro. Non c’è la famiglia, non c’è la patria. Per loro conta solo il desiderio del singolo individuo».

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