Medici in sciopero per il taglio alle pensioni: «Stangata per 50 mila dipendenti»

I medici di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, rispettivamente il sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani e il coordinamento italiano medici ospedalieri, hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per il prossimo 5 dicembre. La protesta, come spiega Sky Tg24, è legata alle misure inserite nella finanziaria che impattano in maniera pesante sulle pensioni di categoria.

La protesta: «Una stangata per 50 mila dipendenti»

Secondo quanto spiegato dai sindacati, l’assegno previdenziale sarà tagliato dal 5 al 25 per cento l’anno. Per questo Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed hanno parlato di «una stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti. E non ci tranquillizzano le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento ma non alla sua completa eliminazione. Le misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato non sono in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale dalla grave crisi in cui si trova né di soddisfare le richieste della categoria che rappresentiamo».

Medici in sciopero per il taglio alle pensioni «Stangata per 50 mila dipendenti»
Una donna con in mano una bandiera di Anaao Assomed durante un corteo nel 2018 (Imagoeconomica).

Di Silverio e Quinci: «Ci aspettavamo altro»

Il segretario di Anaao Assomed e il presidente di Cimo-Fesmed hanno spiegato che «dalla manovra ci saremmo aspettati un intervento sull’indennità di specificità medica e sanitaria per garantire un aumento degli stipendi di tutti i dirigenti e frenare dunque la fuga dei professionisti verso l’estero e il privato, e invece si è deciso di aumentare le retribuzioni delle prestazioni aggiuntive per abbattere le liste d’attesa, misura che è destinata a non produrre risultati concreti. Ci saremmo aspettati uno sblocco, anche parziale, del tetto alla spesa per il personale sanitario e un piano straordinario di assunzioni, e invece nessuno ne fa nemmeno cenno. Ci saremmo aspettati risorse adeguate per il rinnovo dei contratti e invece scopriamo che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l’intero comparto sanità, quindi briciole per tutti».

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