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Mario Sechi nuovo direttore responsabile di Libero, e c’è pure Capezzone
Era nell’aria da tempo, dopo l’esperienza fallimentare da portavoce della premier Giorgia Meloni. Mario Sechi ha fatto retromarcia, lasciando il posto da ufficio stampa e tornando a fare il giornalista: è stato nominato nuovo direttore responsabile di Libero. Sechi aveva provato a curare la comunicazione della presidenza del Consiglio da marzo 2023, ma non era mai riuscito a entrare nelle grazie della leader di Fratelli d’Italia e del suo “cerchio magico”, costituito soprattutto dalla sorella Arianna, dalla segretaria Patrizia Scurti e dall’altra portavoce, Giovanna Ianniello, che lo hanno sempre scavalcato.
Sechi ha alle spalle una lunga carriera: classe 1968, ha lavorato in diverse realtà editoriali: ha diretto L’Unione Sarda, Il Tempo e l’agenzia di stampa Agi; è stato vicedirettore de il Giornale, di Libero e del settimanale Panorama. È stato autore e conduttore per la Rai e Radio24, è un autore Mondadori, fa parte del comitato editoriale di Aspenia, la rivista di geopolitica dell’Aspen Institute, ha scritto per Il Foglio, ha iniziato la carriera a L’Indipendente, sotto la direzione di Vittorio Feltri.
Capezzone era editorialista del quotidiano La Verità
Con lui ci sarà anche Daniele Capezzone nel ruolo di direttore editoriale. Ha lasciato da sei anni la politica attiva, dopo aver militato soprattutto nei Radicali e in Forza Italia. Negli ultimi cinque anni è stato editorialista del quotidiano La Verità ed è tuttora commentatore dei programmi di informazione delle reti Mediaset. Libero si conferma dunque un cantiere aperto, con l’editore che nel dare la notizia ha ringraziato Alessandro Sallusti e Vittorio Feltri per i risultati raggiunti. Ora l’obiettivo del giornale è aumentare la presenza digitale con nuovi progetti e format editoriali. Le novità saranno anche logistiche, visto che Libero e il Giornale si trasferiscono sotto lo stesso tetto: la nuova sede comune di lavoro sarà il palazzo di La Presse, a Milano, in via dell’Aprica.
Sallusti e Feltri traslocano a il Giornale
Già ma Sallusti e Feltri che fanno? Di certo non vanno in pensione, ma si spostano a il Giornale, in un classico rimpallo tra i due quotidiani di area centrodestra. Il nuovo consiglio di amministrazione, presieduto da Giampaolo Angelucci con la presidenza onoraria di Paolo Berlusconi e quella dell’amministratore delegato Nicola Speroni, che lascia “Unidad Editorial” per dedicarsi a questa nuova avventura, ha varato i nuovi vertici del quotidiano: Sallusti nominato direttore responsabile, Feltri direttore editoriale.
Nuovi opinionisti come Mike Pompeo e Luttwak
In una nota, è stato spiegato che «si tratta di scelte che garantiscono continuità alla linea politica e culturale del quotidiano fondato nel 1974 da Indro Montanelli per dare voce alla borghesia liberale conservatrice e difenderne i valori e gli interessi portanti. Il consiglio ha dato mandato ai nuovi vertici giornalistici ed editoriali, alla vigilia del cinquantesimo compleanno della testata, di avviare un radicale e veloce sviluppo del prodotto per stare al passo con gli standard di qualità e prestigio che il moderno e articolato mondo dell’informazione multimediale oggi richiede. Tra i primi provvedimenti è stata approvata l’assunzione con la carica di vicedirettore di Osvaldo De Paolini, firma storica del giornalismo economico e l’ingresso, come collaboratori, di prestigiosi opinionisti nazionali e internazionali quali Mike Pompeo, già segretario di Stato americano e Edward Luttwak, economista e politologo di fama internazionale già consulente di diversi presidenti americani».
Confermati i vicedirettori Porro, Del Vigo e Zucchetti
Ringraziamenti di rito per il direttore uscente Augusto Minzolini, che rimane a il Giornale come editorialista. Confermati i tre attuali vicedirettori Nicola Porro, Francesco Del Vigo e Marco Zucchetti. Infine un «ringraziamento particolare alla famiglia Berlusconi che resta socio azionista, dando un importante segnale di quanto fermamente creda nel progetto».