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Manovra 2024, sale al 26 per cento la cedolare secca per gli affitti brevi
L’articolo 19 dello schema della Manovra 2024 approvato dal Cdm riporta «Modifiche alla disciplina fiscale sulle locazioni brevi e sulle plusvalenze in caso di cessione a titolo oneroso di beni immobili». Dietro queste parole si cela un aumento delle spese per chi è solito affittare per brevi periodi un immobile, con la cedolare secca che dall’attuale 21 per cento arriverà, secondo la Repubblica, fino al 26 per cento. La modifica interessa anche chi appigiona immobili nella modalità case vacanze o bed & breakfast. Appare evidente, dunque, che l’aumento delle spese potrebbe avere un forte impatto sul comparto turistico, specie nelle aree del Paese più attrattive per i visitatori. Va detto, tuttavia, che proprio l’affitto delle seconde case ai turisti e la presenza massiva dei b&b porta con sé, da anni, una polemica: gli albergatori, soggetti a tasse maggiori, lamentano una vera e propria concorrenza sleale.
L’aumento della tassazione provoca mal di pancia nel centrodestra
La decisione presa dal governo guidato da Giorgia Meloni avrebbe trovato poco riscontro positivo all’interno degli ambienti parlamentari del centrodestra, con i capogruppo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia che avrebbero voluto averne una pregressa conoscenza e non ritrovarsela all’interno di una bozza che ora dovrà essere votata in Parlamento. A questo si aggiunge la decisione, non condivisa con gli alleati, presa dal segretario della Lega Matteo Salvini che ha, di fatto, bloccato il testo di riforma sulle locazioni brevi redatto dalla ministra del Turismo di Fratelli d’Italia Daniela Santachè. Per il capo del Caroccio: «La proprietà privata è sacra, ognuno deve essere libero di decidere come mettere a reddito il proprio immobile. Se il privato ha un appartamento e vuole metterlo a reddito a breve, a medio o a lungo termine non penso che sia compito dello Stato decidere cosa deve farne. Siamo in un paese libero».

Il testo della ministra avrebbe già dovuto essere stato approvato in Consiglio dei ministri, ma così non è stato. Il ministero del Turismo si era mosso per limitare la concorrenza sleale con gli albergatori e le imprese alberghiere, con il beneficio della cedolare secca che era vincolato all’obbligo di affittare la propria casa vacanze per almeno due giorni. Si puntava, quindi, a contrastare l’affitto selvaggio, con la linea che sembrerebbe ora essere stata ripresa dall’esecutivo nella nuova Manovra.