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L’universo come nessuno lo aveva mai visto: le prime immagini del telescopio Euclid
Già considerate rivoluzionarie, le prime cinque immagini scientifiche del telescopio spaziale Euclid mostrano miriadi di galassie, un gigantesco ammasso di stelle catturato in un colpo d’occhio e culle di pianeti viste attraverso la cortina di polveri che le nasconde. Le “istantanee” a colori dell’universo, come riporta l’Ansa, sono state presentate dall’Agenzia spaziale europea. Per quanto le immagini siano ancora in fase di test, contengono le tracce della materia e dell’energia oscure che occupano il 95 per cento del cosmo e che Euclid dovrà aiutare a conoscere. La missione da 1,4 miliardi coinvolge 20 Paesi europei, più gli Stati Uniti con la Nasa, 300 istituti di ricerca e 80 aziende, per un totale di 3.500 persone attive e 140 contratti industriali.
Queste cinque immagini mostrano il pieno potenziale di #ESAEuclid. Mai prima d'ora un telescopio spaziale è stato in grado di realizzare immagini astronomiche così nitide di una zona così ampia di cielo, con uno sguardo così profondo sull'Universo lontano.… pic.twitter.com/6QWeqkkxeC
— ESA_Italia (@ESA_Italia) November 7, 2023
Cosa contengono le cinque immagini
La prima immagine è quella dell’ammasso del Perseo: oltre alle mille galassie dell’ammasso stesso, l’immagine ne mostra altre 100.000 molto più distanti, alcune debolissime e mai viste e altre così lontane che la loro luce ha viaggiato per 10 miliardi di anni prima di essere catturata dagli strumenti di Euclid. Una seconda foto è quella della galassia a spirale IC 342, nota come la Galassia nascosta, che Euclid ha potuto rivelare grazie alla sua vista nell’infrarosso. La terza è invece quella della galassia NGC 6822, e ancora la quarta, con l’ammasso globulare NGC 6397, dove in un colpo d’occhio sono visibili centinaia di migliaia di stelle. Nell’ultima e quinta immagine è possibile osservare la Nebulosa Testa di Cavallo, scoprendo pianeti in formazione e stelle neonate.
La vista spettacolare della nebulosa Testa di Cavallo ripresa da #ESAEuclid. Si trova in Orione ed è la regione di formazione stellare più vicina alla Terra. #EuclidItalia ?@mediainaf? ?@ASI_spazio? ?@ESA_Euclid? ?@INFN_? https://t.co/zpunxZAnxB
— Euclid Italia (@EuclidItalia) November 7, 2023
Un primo passo per conoscere l’universo
Gli scatti a colori dell’universo visibile corrispondono al 5 per cento dell’universo, e rappresentano il primo passo per conoscere il lato oscuro che lo occupa per il 95 per cento, costituito in parte dalla materia invisibile che lo occupa per il 25 per cento e dall’energia motore della sua espansione che lo occupa per il 70 per cento e, finora, completamente sconosciuta. Il telescopio Euclid, lanciato il primo luglio 2023, aveva ottenuto le prime immagini di prova il 31 luglio. Per l’avvio della raccolta dati occorrerà aspettare gennaio 2024. Importante il ruolo dell’Italia nel progetto, che partecipa con numerose università, fra le quali quelle di Bologna, Ferrara, Torino, Genova, del Salento e Trieste, Statale di Milano, Sapienza di Roma, Roma Tre, Sissa e Cisas. L’Asi, con Inaf e Infn, guida anche l’Associazione temporanea d’Imprese che ha contribuito agli strumenti, con Ohb Italia mandataria, Sab Aerospace e Temis mandanti. Euclid, progettato per funzionare sei anni, è destinato a ottenere la più estesa mappa 3D dell’universo.