L’Ue rinvia l’etichetta anti spreco sulle date di scadenza

L’etichetta sugli alimenti con su scritto «Da consumarsi preferibilmente entro il», non sarà sostituita con la nuova e poco convincente «Spesso buono oltre». I Paesi membri dell’Unione Europea hanno deciso di rinviare la misura, in programma per il prossimo 5 luglio. Secondo quanto rivela Ansa, nonostante siano passati quattro mesi dall’inizio della discussione, all’interno dell’Ue non tutti gli Stati sono ancora d’accordo. E così si continua a lavorare per trovare una soluzione per un’etichetta anti spreco fortemente voluta da Bruxelles.

A Bruxelles si blocca la discussione sull'etichetta anti spreco sui cibi
Un carrello della spesa pieno (Getty).

Dal 2015 la Commissione europea conduce sondaggi sulla scadenza

La Commissione europea ha iniziato un lungo lavoro sulla data di scadenza e sulla sua percezione da parte dei consumatori ormai otto anni fa, nel 2015. Bruxelles porta avanti sondaggi e consultazioni per capire quale sia la strada da seguire per cambiare le etichette e ridurre gli sprechi. Il nodo principale è la diversità linguista, visto che in alcune lingue la frase «spesso buono altro» risulta priva di senso o poco incisiva. Il dibattito, però, è ancora più ampio perché l’Ue aveva annunciato una riforma più ampia, che coinvolgeva anche gli stemmi nutrizionali Nutriscore, nell’ambito di una strategia Farm to Fork di cui non si parla ormai da tempo.

Anche su Nutriscore è stop a Bruxelles

La discussione sulle etichette rischia di arenarsi come è accaduto nei mesi scorsi con il sistema Nutriscore. Mentre alcuni Stati come la Francia lo usano, altri membri dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, si sono opposti da tempo ai simboli divisi in cinque colori e lettere, con cui dare un valore al cibo. Il sistema è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori universitari francesi e nasce per combattere l’obesità e le malattie cardiovascolari. Ma il governo Meloni ha contestato i valori su cui si basano colori e lettere. Un esempio è quello delle bibite light, più in alto dell’olio extravergine di oliva, quindi considerate più sane, perché per Nutriscore non è nocivo il dolcificante artificiale.

A Bruxelles si blocca la discussione sull'etichetta anti spreco sui cibi
Nutriscore su un pacco di pasta venduto in un supermercato francese (Getty).
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