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Lotito sconfitto sulla lotta alla pirateria: quale sarà la prossima battaglia?
Claudio Lotito perde la sua battaglia per rendere ancora più stringenti le maglie della normativa per contrastare la pirateria dei contenuti audiovisivi a pagamento. Il senatore di Forza Italia, infatti, aveva spinto per modificare la proposta di legge in materia, arrivata a Palazzo Madama dopo il via libera dalla Camera. Per evitare un nuovo ritorno a Montecitorio – dove il testo era stato approvato all’unanimità – maggioranza e governo avevano deciso di non fare modifiche, così da arrivare all’approvazione in via definitiva più rapidamente. Tra le altre cose, si stabilisce il potere dell’Agcom di bloccare gli streaming illegali entro i 30 minuti di trasmissione.
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Quelle chiacchierata assenza in commissione Bilancio
Lotito, che è anche presidente della Lazio che vede tra le principali voci di ricavo la vendita dei diritti tivù delle partite, avrebbe voluto un giro di vite più stretto. Per questo aveva spinto Forza Italia a presentare una serie di emendamenti – unico tra i gruppi di maggioranza – per modificare il testo. Interventi tecnici per rendere più stringente la normativa. Di questa sua battaglia se ne era parlato nei giorni scorsi quando l’assenza di Lotito – e del collega di partito, Dario Damiani – in commissione Bilancio aveva mandato la maggioranza sotto su un passaggio tecnico del decreto Lavoro. Alcuni lessero nell’assenza del patron laziale un segnale proprio sulla legge anti-pirateria.
Spalma debiti, Molise e tutte le sue battaglie molto personali
A conti fatti, Lotito ha dovuto tirare i remi in barca. Alla fine gli emendamenti sono stati rimangiati e il via libera in commissione è andato liscio. Ma c’è da scommettere che non sarà l’ultima battaglia di Lotito, che in questi primi mesi di legislatura ha lottato non poco su temi che considerava importanti (dallo spalma debiti per le società sportive ai fondi per la diga di Ripaspaccata in agro del Comune di Montaquila in Molise, dove è stato eletto). C’è da aspettare solo il prossimo provvedimento sul quale mettersi il coltello in mezzo ai denti.