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Loredana Bertè, il discorso sugli stupri durante un live: «Successe anche a me»
Loredana Bertè torna a parlare della violenza sessuale subita a 16 anni, come rivelato già nel 2020 durante un’intervista a Verissimo. Sul palco di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, la cantante ha espresso infatti la sua solidarietà nei confronti delle vittime di stupri, con particolare riferimento ai recenti casi di Palermo e Caivano. «Successe anche a me», ha ricordato l’artista, interrompendo l’esibizione. «Un bastardo mi ha violentata, massacrata di botte e lasciata in mezzo alla strada a Torino. Ogni 6 ore si verifica in Italia un femminicidio, per non parlare poi degli abusi come quelli di Palermo. Per questo ho smesso di tacere, io non sono carne». Le ultime parole si rifanno alla campagna social lanciata dal direttore del settimanale F Luca Dini con l’hashtag omonimo. Un chiaro riferimento al commento agghiacciante del branco di Palermo «La carne è carne».
Loredana Bertè aveva raccontato per la prima volta lo stupro subito a 16 anni nel salotto di Silvia Toffanin. «Facevo serate con le Collettine (corpo di ballo di Rita Pavone, ndr.)», aveva ricordato la cantante. «Ero l’unica vergine del gruppo e tutte provavano a convincermi, parlandomi di una persona innamorata pazza di me». Ha così descritto il suo primo incontro con un ragazzo, che la portò nel suo appartamento abusando di lei. «Riuscii a uscire per miracolo, con i vestiti strappati», aveva concluso Bertè. «Non lo raccontai a nessuno, nemmeno a mia madre. Fu tutto uno sbaglio, al primo schiaffo bisogna denunciare».
Non solo Loredana Bertè, gli altri vip nella campagna #iononsonocarne
«Ci ribelliamo a chi riduce la preda a un pezzo di carne da stuprare e il predatore a un altro pezzo di carne schiavo dei suoi istinti», si legge sulla pagina Instagram della community Fab!. «Donne e uomini non sono carne. Facciamo sentire la nostra voce». L’iniziativa ha coinvolto numerosi vip, tra cui divi del cinema, della tivù e della musica. Hanno infatti aderito, tra gli altri, Elisabetta Gregoraci, Caterina Balivo, Alessio Boni, Maria Grazia Cucinotta e Alessandro Preziosi. E ancora, hanno manifestato il loro sostegno Maria Pia Calzone, Michela Andreozzi ed Eleonoire Casalegno. «Non ho parole per quello che è successo a Palermo», ha scritto online Carolina Crescentini. «Solo rabbia, disgusto, tristezza, paura e un grande bisogno di giustizia». Le ha fatto eco anche Adriana Volpe con un lungo messaggio. «Tocca a noi scendere in campo, dobbiamo essere libere di dire no a una relazione tossica».