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L’Olanda restituirà a Indonesia e Sri Lanka i tesori di epoca coloniale
L’Olanda ha iniziato la restituzione a Indonesia e Sri Lanka, sue ex colonie, di 484 reperti saccheggiati. L’ufficialità è giunta dopo che nel 2020 un comitato consultivo, nominato appositamente dal governo, aveva esortato alla riconsegna incondizionata dei manufatti ai suoi legittimi proprietari. «È un momento storico», ha sottolineato al Guardian Gunay Uslu, segretaria di stato olandese per la cultura e i media. «Questi oggetti non sarebbero mai dovuti arrivare in Olanda». Spicca il cosiddetto tesoro di Lombok formato da pietre preziose e gioielli in oro e argento prelevati dalle truppe olandesi da un palazzo di Bali. Non mancano però alcune frizioni, soprattutto riguardo a un antico fossile di Homo Erectus.
Spade, armi da fuoco e statue: i tesori d’Oriente custoditi in Olanda
Fra le centinaia di oggetti che si apprestano a tornare in Indonesia meritano una menzione speciale quattro statue di pietra. Risalenti al regno indù di Singhasari, sono fra i più antichi reperti della collezione in quanto costruiti nel XIII secolo. Presenti anche un pugnale keris, caratterizzato da una lama a biscia, proveniente dal regno di Klungkung sull’isola di Giava, e 132 oggetti di arte moderna di Bali, noti come la collezione Pita Maha. Finora custoditi al Museo nazionale di Etnologia di Leida, il 10 luglio arriveranno in Indonesia per essere esposti già in estate. Fra i manufatti che torneranno nello Sri Lanka invece spicca una pistola in bronzo riccamente decorata, nota come il cannone di Kandy e attualmente conservata al Rijksmuseum di Amsterdam. L’Olanda restituirà anche spade cerimoniali in oro e argento, coltelli cingalesi e altri pugnali.
Per il momento però non tornerà in Indonesia l’uomo di Giava, uno degli scheletri umani più antichi e preziosi per la ricerca scientifica. L’Olanda infatti avanza ancora le sue pretese perché, seppur rinvenuto in Indonesia, fu scoperto dal paleoantropologo di Eijsden Eugène Dubois fra il 1891 e il 1892. Inoltre, secondo il museo di Leida dove si trovano ancora le ossa, i reperti preistorici non sono da considerarsi patrimonio nazionale. Giacarta invece ne ha chiesto la restituzione in quanto, durante i lavori di scavo, morirono diversi operai locali ridotti in schiavitù. «Alcune cose richiedono più tempo di altre», ha spiegato un portavoce del governo olandese, lasciando una porta aperta per il futuro.