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Loch Ness, pronta la più grande ricerca del mostro degli ultimi 50 anni
La leggenda di Nessie, il celebre mostro di Loch Ness, ha radici molto antiche. Il primo avvistamento infatti risalirebbe al Medioevo, quando un monaco irlandese affermò di aver visto una «bestia acquatica» nuotare nel lago sulle Highlands scozzesi. In epoca moderna, nuove “conferme” giunsero nel 1933 grazie al manager di un hotel, Aldie MacKay, che sconvolse i clienti di un bar parlando di un animale enorme. Le sue parole, riportate dal quotidiano Inverness Courier, fecero il giro del mondo, attirando anno dopo anno centinaia di migliaia di appassionati da tutto il mondo, che nel weekend tra il 26 e il 27 agosto si preparano per la più grande ricerca degli ultimi 50 anni. Utilizzando droni e strumentazioni all’avanguardia, proveranno ancora una volta a identificare il mitologico esemplare.

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Mostro di Loch Ness, i dettagli della nuova ricerca di Nessie
La vecchia sede del Drumnadrochit, hotel di MacKay, ospita oggi il Loch Ness Center, che racconta con esposizioni e percorsi guidati la leggenda di Nessie. Rinnovato nella primavera del 2023 con un investimento da quasi 2 milioni di dollari, ha organizzato la più grande ricerca della creatura dal 1972, invitando volontari da ogni angolo del pianeta per scandagliare la superficie del lago. Per due giorni durante il weekend, appassionati e professionisti analizzeranno l’acqua, cercando eventuali irregolarità e movimenti all’apparenza inspiegabili. Si avvarranno di apparecchiature mai utilizzate in precedenza, tra cui nuovi droni con telecamere a infrarossi per realizzare immagini termiche dell’acqua e un idrofono per analizzare i suoni e i rumori provenienti dalle profondità.
«Il nostro obiettivo è registrare, studiare e analizzare comportamenti e fenomeni difficili da comprendere», ha detto al Guardian Alan McKenna della Loch Ness Exploration, che coadiuverà la ricerca. «Vogliamo ispirare anche le nuove generazioni per raccontare questo affascinante mistero». Il prossimo studio sul mostro di Loch Ness arriva in un periodo particolarmente fiorente per il turismo legato alla creatura Nessie. Il leader di Cobbs Group Fraser Campbell, che possiede il nuovo hotel Drumnadrochit, ha confermato un boom nelle prenotazioni tra primavera ed estate. «Alberghi e attrazioni sulla leggenda sono fondamentali per la nostra sopravvivenza», ha precisato, parlando di un mercato altalenante per via dei rincari e dello spopolamento. «Abbiamo però molto più che Nessie, grazie a montagne e specchi d’acqua unici al mondo».
Gli avvistamenti di Nessie nel XX secolo e gli studi sul lago
Dopo Aldie MacKay, sempre nel 1933 un altro avvistamento fece il giro del mondo. George Spicer sostenne infatti di aver visto un «animale di forma straordinaria» passare davanti alla sua auto e immergersi nel lago. Nel 1961 nacque il Loch Ness Investigation Bureau, che si occupa di indagare sul mostro e sui documenti e i filmati che giungono da appassionati ed esploratori amatoriali. Nel 1972 centinaia di volontari intrapresero, senza successo, una massiccia ricerca e nel 1987, venne organizzata l’operazione Deepscan che, tramite apparecchiature sonar, ha scandagliato l’intero lago. Pur senza identificare il mostro, ha però confermato di aver trovato «un oggetto non identificato di dimensioni e forza insolite». Nel 2018, finora l’ultimo studio su Nessie, un team internazionale che ha coinvolto le Università di Otago e Copenaghen ha analizzato il Dna del lago, escludendo la presenza di animali collegabili a Nessie.
