Lo spread schizza a 200 e mette sotto pressione il governo Meloni

Tira una brutta aria sul governo Meloni, ed è vento di tempesta finanziaria. I mercati sono tornati a mettere sotto pressione l’Italia dopo il varo della Nadef, la Nota di aggiornamento di economia e finanza in cui è stato stimato un innalzamento del rapporto deficit/Pil, che passa dal 4,5 per cento del Def al 5,3 per cento. In più ci si è messo anche il debito pubblico, che come ha comunicato la Banca d’Italia è aumentato a luglio 2023 di 10,4 miliardi rispetto a giugno, risultando pari a 2.858,6 miliardi di euro. Risultato? Il ritorno dei vecchi fantasmi dello spread, che fecero crollare l’ultimo governo Berlusconi a fine 2011. Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi è salito toccando i 200 punti base. Un livello che non si vedeva da febbraio. Il rendimento del decennale italiano è al 4,94 per cento. La cartina di tornasole del “rischio” Paese ci sta comunicando qualcosa. E per Giorgia Meloni non sono buone notizie.

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