Lo sciopero degli attori di Hollywood è finito: raggiunto un accordo

Lo sciopero degli attori è finito. Con un post sui propri canali social, il sindacato Sag-Aftra ha confermato di aver trovato un accordo con l’Amptp, l’associazione che rappresenta i produttori di Hollywood. Si conclude quindi dopo 118 giorni la protesta più lunga di sempre degli interpreti americani, che hanno bloccato l’industria dello spettacolo per quasi quattro mesi. Come riportano i media Usa, tra cui l’Hollywood Reporter e Deadline, si tratta di una bozza preliminare, per cui si rende necessaria ora un’approvazione ufficiale. I lavori tuttavia si apprestano a riprendere già alla mezzanotte di giovedì 9 novembre, secondo il fuso orario di Los Angeles. «Ce l’abbiamo fatta!», ha scritto su Instagram con entusiasmo Fran Drescher, presidente del sindacato. «Si tratta di un affare da 1 miliardo di dollari. Nuovi orizzonti sono stati aperti».

Il sindacato Sag-Aftra e i produttori hanno raggiunto un accordo preliminare. Finisce dopo 118 giorni lo sciopero degli attori di Hollywood.
Il logo del sindacato Sag-Aftra (Getty Images).

Finito lo sciopero degli attori di Hollywood, i dettagli dell’accordo

Stando alle notizie che giungono da oltreoceano, ancora non sono disponibili tutti i dettagli dell’accordo, che verosimilmente sarà reso pubblico dopo la ratifica ufficiale attesa entro pochi giorni. Il sindacato degli attori ha tuttavia svelato alcune anticipazioni, che riguardano i temi più caldi che hanno tenuto banco nelle oltre 16 settimane di sciopero. Parlando di un momento storico, il Sag-Aftra ha detto di aver raggiunto un accordo preliminare per firmare un nuovo contratto triennale, capace di garantire così maggiori tutele al sistema. Previsti infatti aumenti salariali persino superiori rispetto a quelli già ottenuti nel 2023 da altri sindacati, tra cui la Writer’s Guild degli sceneggiatori. Non mancheranno infine «un bonus di partecipazione per lo streaming» e soprattutto maggiori tutele nei confronti dell’intelligenza artificiale, fra i nodi più difficili da sciogliere.

Secondo i media americani, per porre fine allo sciopero gli attori hanno preteso e ottenuto massimali più elevati per i fondi sanitari e pensionistici, aumenti di compenso per gli artisti che lavorano in background e disposizioni contrattuali fondamentali per proteggono le diverse comunità. «L’accordo raggiunto oggi segna un nuovo paradigma», ha sottolineato Amptp nella sua dichiarazione. «Fornisce i più alti guadagni in tutta la storia del sindacato, compreso il maggiore aumento salariale degli ultimi 40 anni. Siamo però lieti di aver trovato questo punto di incontro e attendiamo con impazienza la ripartenza dell’industria, pronta a tornare per raccontare grandi storie». Dopo aver ringraziato tutti coloro che si sono seduti al tavolo delle trattative, Drescher ha rivolto un messaggio di forza e unità ai membri del sindacato Sag-Aftra. «Grazie a tutti per averci ascoltato in questo momento».

Da Noah Schnapp a Octavia Spencer, le reazioni degli attori

Immediata la reazione da parte di varie star del cinema e del piccolo schermo. «Ce l’abbiamo fatta», ha postato su Instagram Noah Schnapp, volto di Will Byers nella serie Netflix Stranger Things. «Finalmente siamo tornati», ha invece scritto sul proprio profilo personale Quinta Brunson, star e creatrice di Abbott Elementary. Soddisfatta anche Octavia Spencer, che sui social media si è detta «pronta a lavorare ora che lo sciopero è finito», ringraziando per l’impegno il sindacato Sag-Aftra. Sulla questione è intervenuto anche Alec Baldwin che, in un video postato sul suo canale Instagram, ha espresso felicità e congratulazioni per «entrambe le parti, responsabili di questo grande momento». Fra i messaggi social anche quelli del regista Joe Russo, dell’attore Jeffrey Wright e persino della sindaca di Los Angeles Karen Bass. «L’accordo avrà un impatto su quasi ogni settore della nostra economia», ha spiegato la prima cittadina. «Dobbiamo lavorare uniti».

Da Il Gladiatore 2 a Deadpool 3, riaprono i set dei film

Con la fine dello sciopero, film e serie tivù possono ripartire con le riprese già in corso prima della protesta di luglio. Nulla da fare, come ha spiegato Deadline, per i lungometraggi e le produzioni seriali da iniziare, che non saranno sul set prima di gennaio 2024 per via delle vacanze invernali. Entro metà novembre potrebbe ripartire già pertanto Deadpool 3 con Ryan Reynolds e Hugh Jackman, già completato per il 50 per cento. A Malta dovrebbero tornare Ridley Scott e la sua troupe per Il Gladiatore 2, mentre Tim Burton siederà dietro la cinepresa del sequel diretto di Beetlejuice, per cui mancherebbero appena due giorni. Serviranno invece circa due settimane per ultimare Juror No.2, ultimo film della carriera di Clint Eastwood. Sony si appresta a riaprire il set di Venom 3, riprogrammato per l’autunno 2024. A gennaio potrebbero ripartire Tron 3, Mortal Kombat 2 e Good Fortune con Keanu Reeves.

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