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L’Iran contro l’Italia per l’attivista Maryam Rajavi: «Ospitate una terrorista»
L’Iran ha convocato a Teheran l’ambasciatore italiano Giuseppe Perrone. Il governo del Paese accusa l’Italia di aver ospitato una «criminale terrorista» durante un evento al Parlamento italiano. Si tratta di Maryam Rajavi, la leader del movimento dissidente Mujahedin Khalq Organization, che per l’Iran è un’organizzazione terroristica. La donna ha twittato, a margine dell’evento, che gli iraniani tengono «in grande considerazione l’Italia». E dopo il colloquio con l’ambasciatore, a rispondere è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che spiega come l’evento sia stato organizzato da un’associazione privata e che non c’è stata «alcuna violazione».
L’Iran: «Impedire che l’Italia diventi rifugio di terroristi»
Il governo di Teheran ha attaccato l’Italia: «Ospitare una criminale terrorista significa incoraggiare e promuovere il terrorismo e la Repubblica islamica non tollererà mosse di questo tipo in alcuna forma da parte di nessuno». Poi ha esortato «il governo italiano a dimostrare la propria serietà nell’impedire che il Paese diventi un rifugio sicuro per i terroristi». Per i vertici dell’Iran c’è il rischio che quanto successo possa danneggiare «l’immagine dell’Italia agli occhi dell’opinione pubblica iraniana». Parole smentite dalla stessa attivista, che su Twitter scrive: «Il nostro popolo tiene in grande considerazione l’Italia per il sostegno di lunga data offerto dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato italiani alla Resistenza del popolo iraniano. Ricordano anche l’Italia per l’atto disinteressato di Ema Delforno, una donna italiana che si è data fuoco a Treviso nel dicembre 1981 per protestare contro l’esecuzione di adolescenti iraniani».
Our people hold Italy in high regard due to the longstanding support extended by the Italian Chamber of Representatives and the Senate to the Iranian people’s Resistance.
They also remember Italy for the selfless act of Ema Delforno, an Italian woman who set herself on fire in… pic.twitter.com/pnLL3xeYZF— Maryam Rajavi (@Maryam_Rajavi) July 12, 2023
Tajani risponde: «Siamo una democrazia»
Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha commentato la convocazione dell’ambasciatore italiano e le parole pronunciate dal governo iraniano: «Mi pare sia stata una fondazione privata a invitare queste persone, non sono state invitate dal governo o dal ministero degli Esteri. Noi siamo in una democrazia e ognuno fa ciò che ritiene opportuno, senza violare il diritto internazionale o nazionale e in questo caso non c’è stata nessuna violazione».