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L’imprenditore Roberto Colaninno è morto all’età di 80 anni
Addio a Roberto Colaninno, imprenditore e dirigente d’azienda morto all’età di 80 anni. A confermarlo fonti vicine alla famiglia. Dagli esordi nel 1969 alla Fiaam, azienda mantovana di componentistica auto, fino all’Olivetti, alla Telecom e alla Piaggio, è stato uno principali protagonisti della finanza e dell’industria italiana degli ultimi 50 anni. I funerali, secondo quanto si apprende, si svolgeranno a Mantova in forma privata.
Il ruolo in Olivetti e la scalata a Telecom
Il suo ultimo ruolo è stato quello di presidente e amministratore delegato della Piaggio – celebre, nel 2008, la visita al capo dello Stato Giorgio Napolitano per mostrargli i mezzi del gruppo in occasione del sessantesimo -, ma la sua carriera è partita decenni prima dal mantovano. Dopo l’esperienza in Fiaam ha fondato la Sogefi, sempre componentistica auto, che ha quotato in Borsa. Negli Anni 90 è diventato ad di Olivetti, trasformando l’azienda in una holding di telecomunicazioni. Poi, nel 1999, la scalata alla Telecom Italia da 60 miliardi di euro, conclusa con la conquista del 51 per cento della società di Tlc. In Telecom, Colaninno è stato presidente e amministratore delegato nonché presidente di Tim. Nel 2001 l’uscita in favore della Pirelli.
Fu tra i «capitani coraggiosi» che comprarono Alitalia e Airone
Quindi la costruzione di Omniaholding e Omniainvest, società holding e di investimento attraverso le quali nel 2002, dopo aver avvicinato la Fiat, ha comprato la Immsi, quotata in Borsa e dedita all’immobiliare. Sempre all’inizio degli Anni 2000 ha acquisito il controllo di Piaggio e Intermarine e co-fondato la Cai, Compagnia Aerea Italiana. Si tratta dei cosiddetti «capitani coraggiosi» che comprarono Alitalia e Airone dopo lo stop alla vendita ad Air France in difesa dell’italianità. Diventato presidente della nuova Alitalia SAI, quella nata con l’ingresso di Etihad nel 2015, è uscito dal cda nel 2017.