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Letizia Moratti lancia Italia Migliore per tornare nel centro (destra)
Letizia Moratti è tornata a casa, nel centrodestra. O meglio a sinistra del destra-centro. L’ex vicepresidente di Regione Lombardia, che aveva già sfidato Attilio Fontana alle scorse elezioni correndo con Azione-Italia Viva, intervistata il 21 settembre da il Giornale, ha spiegato di essere al lavoro su un nuovo progetto politico, «un soggetto al centro che rafforzi la cultura moderata e riformista», ha spiegato. «C’è una vasta area orfana di rappresentanza, un’area che guarda con interesse al centrodestra». Uno storytelling tipico di chi “centrista” si dichiara da tempo senza mai essere riuscito a superare, a livello nazionale, la doppia cifra. Il centro ampio – nelle intenzioni un centro di gravità permanente – finirà per essere un “centrino” tra molti? Secondo Moratti «non è un problema di sigle ma di contenuti», salvo poi lasciare intendere molto sulle prime e poco sui secondi. Il progetto si chiamerà Italia Migliore, come la lista civica Lombardia Migliore con cui corse alle Regionali e che si sta ramificando nel Nord, da Genova a Torino fino a Como.

Una galassia che va dai Moderati di Portas a Renzi fino a Base Popolare e Fioroni
Da quanto si apprende dal mondo del fu Terzo Polo lombardo, lo schema di Moratti dovrebbe inserirsi nella spaccatura tra Matteo Renzi e Carlo Calenda. Per consolidare quel Centro che il leader di Italia viva vuole lanciare in occasione delle Europee. Per ora del programma dell’indefinito partito di Moratti si conoscono solo le basi: battaglia contro il rialzo dei tassi della Banca centrale europea e lotta al carovita. Si sa invece quale potrebbe essere il debutto: le Regionali in Piemonte. L’idea è costruire un percorso comune con i Moderati di Giacomo Portas. I due, Moratti e Portas, lo hanno annunciato il 23 settembre a Torino, nella sede della lista “civica” che, dopo anni di apparentamento col Pd, si sta avvicinando al centrodestra. «Abbiamo incontrato Letizia Moratti che sta lavorando alla costruzione di un progetto politico di area moderata che guarda anche a Renzi, al popolare Fioroni e a Cateno De Luca con il suo movimento Sud chiama Nord», ha confermato Portas a La Stampa. «Noi come Moderati abbiamo una storia politica di 20 anni e siamo interessati a giocare questa partita». La rottura definitiva con il partito di Elly Schlein insomma è nell’aria. Vicina all’iniziativa di Moratti c’è anche una galassia di centristi conservatori e liberali. A luglio al Senato è nata, ad esempio, Base Popolare, movimento culturale che riunisce figure storicamente di peso del centrodestra come Mario Mauro e Gaetano Quagliariello, ex ministri del governo Letta. Mauro è titolare di un piccolo partito, Popolari per l’Italia, che cerca spazio nel nuovo centro. Da non sottovalutare il fatto che da grande elettore di Moratti in Lombardia, sia tra i promotori di “POP – Popolari in Rete” a cui fa riferimento proprio Fioroni.

La partita europea con Renzi e Cateno De Luca
Le Regionali in Piemonte potrebbero dunque essere il banco di prova per il nuovo schema di Moratti: convergenza tra partitini, sigle e associazioni; fusione a caldo con movimenti come i Moderati; ruolo di cavalleria ausiliaria al centrodestra con una civica a sostegno della corsa alla riconferma di Alberto Cirio. Oltre al tentativo di ricompattare i voti di Comunione e Liberazione a cui figure come Maurizio Lupi di Noi Moderati, quarta stampella del governo Meloni, fanno riferimento. Tanto che La Stampa dà come candidato di peso nella lista Cirio Silvio Magliano, capogruppo in Consiglio regionale dei Moderati di Portas, che con Lupi condivide il passato movimentista ciellino. Tutto questo mentre Moratti mira a giocare con Renzi e Cateno De Luca la partita delle Europee. Qui la fusione potrebbe però essere in salita, vista la complessità di articolare storie politiche tanto diverse. Ma un dato è chiaro: la caccia al centro anche per Donna Letizia è cominciata.