Lega, Giorgetti e Guidesi rianimano il partito delle imprese in chiave anti-Meloni

Le imprese del Nord guardano ancora alla Lega. La missione di venerdì 7 luglio a Milano che ha portato Giancarlo Giorgetti a incontrare le associazioni territoriali lombarde assieme ai colleghi di partito Guido Guidesi e Attilio Fontana si può leggere in più dimensioni, legate sia alle partite economiche aperte nella regione più produttiva d’Italia sia ai rapporti di forza nel centrodestra lombardo.

Poco convincente l’intervento di Meloni ad Assolombarda

Da Confindustria a Confesercenti, da Legacoop ad Ance, c’era tutta la rappresentanza territoriale a Palazzo Lombardia in un incontro promosso dall’assessore allo Sviluppo economico Guidesi per mostrare al ministro dell’Economia la forza del sistema della sua regione d’origine. E se sicuramente hanno tenuto banco i temi concreti, dal problema dell’accesso al credito alla sfida degli investimenti industriali, non va sottovalutata la presenza della visita di Giorgetti a pochi giorni di distanza da quella della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Milano all’assemblea di Assolombarda. Un discorso che è stato contraddistinto più per il caloroso ricordo di Silvio Berlusconi che per la (fredda) accoglienza riservata alla capa del governo, su cui dalla politica industriale al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) si muovono diverse nubi a proposito delle future mosse in campo economico-produttivo.

Lega, Giorgetti e Guidesi rianimano il partito delle imprese in chiave anti-Meloni
Da sinistra, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, la premier Giorgia Meloni e il presidente di Assolombarda Alessandro Spada (Imagoeconomica).

Il solito mantra leghista: «Fdi ha i voti, noi abbiamo il metodo»

Ai ben informati non è sfuggito, dunque, il fatto che Giorgetti si sia precipitato a Milano per un’occasione pubblica di confronto che somiglia tanto al tentativo di parare le conseguenze della non soddisfacente missione di Meloni: una mossa strategica utile anche guardando agli equilibri nel Carroccio e alla sfida nella maggioranza con Fratelli d’Italia in Lombardia. In una fase in cui l’attività della Giunta procede a rilento per il braccio di ferro e in cui i meloniani contano su una guida indebolita dalle turbolenze politiche di Daniela Santanchè, la Lega vuole ribadire che, a Milano e non solo, «Fdi ha i voti, noi abbiamo il metodo». Mantra spesso sussurrato da alti esponenti leghisti alla vigilia delle Regionali.

Lega, Giorgetti e Guidesi rianimano il partito delle imprese in chiave anti-Meloni
Guido Guidesi e Giancarlo Giorgetti (Imagoeconomica).

La strategia: il buon governo per portare alla crescita dei consensi 

E se tra Meloni e Giorgetti i rapporti sono buoni, non lo stesso si può dire tra i due primi partiti della Giunta Fontana, che va avanti tra vari ostacoli. E al cui interno Guidesi si sta distinguendo per una linea di concretezza che ha già pagato prima delle Regionali: incontri con le imprese, promozione di bandi per investimenti industriali, export e protezione dall’inflazione, gestione di tavoli di crisi, promozione coi suoi canali personali delle eccellenze non solo imprenditoriali del territorio con l’hashtag #GrandeLombardia. La Lombardia fa sistema e la Lega vuole mantenere la solidità al suo interno. La linea Giorgetti a Roma è quella Guidesi a Milano: la visione è che il buon governo possa portare crescita dei consensi e permettere di mantenere una base solida di fronte all’avanzata di Fdi.

Lega, Giorgetti e Guidesi rianimano il partito delle imprese in chiave anti-Meloni
Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti (Imagoeconomica).

Giorgetti e Guidesi, un rapporto nato ai tempi del Conte I

Il fatto che Giorgetti si sia speso in prima persona per una figura come Guidesi, l’ex giovane segretario della Lega lodigiana partito da Casalpusterlengo e San Rocco al Porto per arrivare a cariche di peso a Roma prima e Milano poi, non è secondario: tra i due “doppia G” della Lega c’è un filo diretto dai tempi del governo Conte I, quando a Palazzo Chigi Giorgetti occupava l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio dell’esecutivo gialloverde e Guidesi era sottosegretario del ministro dei Rapporti col parlamento Riccardo Fraccaro, godendo di un ufficio a Largo Chigi, a due passi da Piazza Colonna. Teatro quindi di un “apprendistato” alla corte del politico varesino.

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Guido Guidesi e Giancarlo Giorgetti ai tempi del governo Conte I (Imagoeconomica).

Ancora forte la nomea di “Partito dell’Alitalia” data ad An

Gli addetti ai lavori vedono, tra gli uffici e i corridoi di Palazzo Regione, chiaro il tentativo di costruire una continuità amministrativa e operativa nella Lega che permetta al Carroccio di resistere, nella sua storica roccaforte, alle ambivalenti sorti della segreteria di Matteo Salvini. Il quale appare, non a caso, sempre più sullo sfondo nella nativa Milano e non solo. L’assenza di risposte concrete della Meloni nella sede del Gruppo Camozzi dove si è tenuta l’assemblea di Assolombarda ha fornito un assist tutt’altro che secondario alle mosse della Lega per riconfermarsi “partito delle imprese” in un territorio in cui è ancora forte la nomea di “Partito dell’Alitalia” data ad Alleanza nazionale, predecessore di Fdi, considerata strutturalmente parte di una cerchia romana a cui a nord del Po molti si considerano alternativi. E in cui il “metodo” vuole andare oltre le emorragie di voti. Per invertire, prima o poi, una tendenza al sorpasso di Fdi in casa propria che nel Carroccio non si vuole dare per definitiva.

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