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Le ultime sul testamento di Berlusconi e il commento di Confalonieri
L’apertura del testamento di Berlusconi non dovrebbe avere «ripercussioni in famiglia e sull’assetto delle aziende controllate o partecipate da Fininvest». Lo ha dichiarato Fedele Confalonieri, presidente di Mfe-Mediaset, intervenuto lunedì 3 luglio a margine dell’assemblea di Assolombarda a Milano. «Non c’è una data. Ipotizzo sarà la prossima settimana», ha aggiunto liquidando i giornalisti: «Comunque non parlo di questo».
Il nodo della divisione delle azioni Fininvest tra i cinque figli
Il testamento del Cav è depositato nello studio del notaio Attilio Roveda. L’ex premier deteneva il 62 per cento delle azioni Fininvest, suddivise in quattro holding. I primi due figli, Marina e Pier Silvio, hanno il 7,65 per cento delle azioni ciascuno, mentre il 21,4 per cento è suddiviso in parti uguali tra Barbara, Eleonora e Luigi avuti dall’unione con Veronica Lario. Se il totale venisse ripartito in parti uguali tra i cinque figli, i tre più giovani si ritroverebbero con la maggioranza assoluta. Probabile però che il Cav abbia previsto un sistema di contrappesi per evitare lo scontro tra i due fronti della famiglia.
I beni immobiliari e il Monza
Per quanto riguarda i beni non finanziari, la situazione potrebbe essere più complessa. Durante i ricoveri al San Raffaele, non si esclude che Berlusconi abbia modificato le sue ultime volontà circa le proprietà immobiliari, i quadri, l’elicottero, gli yacht e il teatro Manzoni. Poi resta la squadra del Monza pronta, si dice, a essere venduta all’imprenditore greco Evangelos Marinakis, vicino al premier Mitsotakis e già proprietario dell’Olympiacos.