Le grandi banche tagliano le stime di crescita della Cina

Le grandi banche d’affari continuano a tagliare le previsioni di crescita della Cina, alle prese con la crisi del settore immobiliare e con un’economia che fatica ad accelerare dopo la crisi pandemica, ritenendo poco probabile il conseguimento del target del 5 per cento fissato per quest’anno dal governo di Pechino.

Nomura abbassa le stime di crescita al 4,6 per cento

Nomura, riferisce l’agenzia Bloomberg, ha tagliato le stime di crescita dal 5,1 per cento al 4,6 per cento dopo i dati macro sotto le attese di luglio e la persistente «spirale al ribasso» dell’economia. «Nei prossimi mesi la crescita subirà ulteriori pressioni mentre la domanda repressa post-pandemica per i viaggi fa il suo corso», ha affermato la banca giapponese secondo cui è più probabile che Pechino manchi l’obiettivo di crescita al 5 per cento.

Il taglio segue quelli di Morgan Stanley, Jp Morgan e Barclays

Il taglio di Nomura segue quello di Morgan Stanley che mercoledì 16 agosto 2023 ha ridotto le sue stime di crescita per il 2023 dal 5 al 4,7 per cento alla luce di un «più ripido rallentamento degli investimenti nell’ambito di un delevereging nel settore immobiliare e da parte dei veicoli di finanziamento dei governi locali, con effetti a catena sui consumi». In precedenza erano state Jp Morgan e Barclays a ridurre le proprie previsioni, rispettivamente, dal 5 al 4,8 per cento e dal 4,9 per cento al 4,5 per cento, spinte dalle difficoltà in cui si dibatte il settore immobiliare e dai dati deludenti di luglio su consumi, esportazioni, credito e mercato immobiliare residenziale.

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