Archivio
- Ottobre 2024 (40)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
L’Apollo 17 sta provocando piccoli terremoti sulla Luna
L’Apollo 17, abbandonato sulla Luna nel 1972, potrebbe essere la causa di piccoli terremoti sul satellite sin dal suo arrivo. Analizzando con un software IA i dati registrati dai sismografi fra il 1976 e il 1977, un team della Caltech di Pasadena ha rilevato lievi scosse provenire a ritmo regolare dal rover della Nasa. Secondo una prima teoria, sarebbero frutto della contrazione e dell’espansione del materiale a seguito dei costanti e ingenti sbalzi di temperatura fra il giorno e la notte. Per gli esperti si tratta di una scoperta molto importante per programmare al meglio le prossime missioni, tra cui il progetto Artemis per il nostro ritorno sulla Luna. Ulteriori approfondimenti giungeranno grazie alla sonda indiana Chandrayaan-3, atterrata e già operativa al Polo Sud. La ricerca è disponibile sulla rivista Journal of Geophysical Research: Planets.
Come avvengono i terremoti sulla Luna e l’influenza di Apollo 17
Prima di analizzare l’impatto di Apollo 17 sulla superficie della Luna, occorre precisare come avvengono i terremoti sul nostro satellite. Come ha spiegato la Cnn, a differenza della Terra non esistono delle placche tettoniche in movimento in grado di causare eventi catastrofici. Presente però un’attività interna che potrebbe generare scosse improvvise in qualsiasi momento o luogo. Altra causa dei sismi possono essere i meteoriti, che cadono a grande velocità poiché privi del contrasto dell’atmosfera. In parallelo, esistono però quelli che gli scienziati chiamano terremoti termici, ossia frutto delle escursioni di temperatura che caratterizzano giorno e notte. La colonnina di mercurio può infatti salire fino a 121 gradi sotto i raggi del Sole, ma scendere anche oltre 130 gradi sotto lo zero nel momento di buio, provocando un movimento continuo dell’intera superficie che si contrae o si espande. Lo stesso avviene per le strutture artificiali, come Apollo 17.
«Ogni mattina, quando il Sole colpisce il lander, partono piccole scosse», ha ricordato alla Cnn Allen Husker, autore dello studio e ricercatore di geofisica alla Caltech. «Avvengono ogni cinque o sei minuti seguendo un ritmo regolare e ripetitivo per sei o sette ore». Impossibile per l’uomo tuttavia percepirli, anche se fosse in piedi sulla Luna. Il sisma infatti è talmente lieve da non comportare alcun allarme e da non provocare danni alla strumentazione. La ricerca, come ha spiegato lo scienziato della Nasa Francesco Civilini, sarà però importante per capire come l’attività sul satellite impatta sui macchinari umani. «Quanto sono robusti i nostri rover e quali rischi potrebbero affrontare?», ha inoltre aggiunto la dottoressa Angela Marusiak dell’Arizona. «Comprenderlo ci aiuterebbe a migliorare le missioni future».
L’importanza della missione indiana Chandrayaan-3 al Polo Sud
Lo studio della Caltech non conduce a una conclusione definitiva, ma rappresenta solo il primo passo di una ricerca che proseguirà nel prossimo futuro. Fondamentale, come ha confermato Marusiak, saranno anche i dati della sonda indiana Chandrayaan-3. «Possiede un sismografo che già dopo il suo allunaggio ha potuto rilevare un piccolo terremoto», ha precisato la dottoressa. Attualmente in pausa, il rover riprenderà la sua attività venerdì 22 settembre, non appena la luce del Sole arriverà sul sito di atterraggio. Sin dal suo arrivo, infatti, la navicella dell’Isro non ha potuto lavorare durante la fredda e lunga notte lunare in quanto il sistema necessita di energia solare. «Spero che anche le missioni Artemis saranno dotate di sismografi», ha concluso Husker. «Sono vitali per comprendere un corpo celeste di cui ancora sappiamo molto poco».
Aditya-L1 Mission:
Aditya-L1 has commenced collecting scientific data.The sensors of the STEPS instrument have begun measuring supra-thermal and energetic ions and electrons at distances greater than 50,000 km from Earth.
This data helps scientists analyze the behaviour of… pic.twitter.com/kkLXFoy3Ri
— ISRO (@isro) September 18, 2023