La schermitrice ucraina: «Mano non data alla russa? Lei rappresenta chi fa del male»

Olga Kharlan, la schermitrice ucraina prima squalificata e poi riammessa ai Mondiali di scherma per non aver dato la mano all’avversaria russa Anna Smirnova, ha voluto chiarire le motivazioni dietro al suo gesto. Un’azione dettata dalla rabbia nei confronti di una nazione che «ha distrutto il concetto di fratellanza» e creato innumerevoli danni.

«I russi vogliono forzare un gesto di pace che non desiderano»

Tutto è successo durante i campionati in corso a Milano, dove Kharlan ha dovuto sfidare Smirnova che gareggiava da neutrale. Quando quest’ultima ha allungato la mano, l’ucraina non ha contraccambiato ed è rimasta seduta in segno di protesta. Un gesto considerato da cartellino nero nella scherma, che le è costato una squalifica immediata. Solo dopo vari appelli il comitato della Fie ha “aggiustato” il regolamento riammettendo così la Kharlan e permettendole di partecipare alla gara a quattro contro l’Italia, dove l’Ucraina ha ottenuto la vittoria.

Raggiunta dal Corriere della Sera, la sciabolatrice ha così spiegato in merito all’accaduto: «Forse c’è stato un malinteso. Mi avevano detto che era possibile salutare in quel modo. Invece quella ragazza voleva stringermi la mano. Non me l’aspettavo, l’ho considerata una provocazione. Sono assolutamente sicura che i russi avevano premeditato tutto e volevano forzarmi a un gesto di pace che loro in realtà non desiderano. Se fossero stati sinceri avrebbero accettato il saluto con le lame, era comunque un modo per rispettarsi».

«Non posso stringere la mano a chi rappresenta un invasore»

A chi le ha chiesto se si potrà mai tornare, tra russi e ucraini, alla situazione precedente la guerra, ha risposto: «Non so se riuscirò a vedere quel giorno. Hanno distrutto il concetto di fratellanza — almeno così la chiamavano — che caratterizzava le nostre relazioni. Forse tra 10 o 20 anni si potrà discutere di pace. Ma oggi è troppo presto. E troppi sono i danni». Prima della gara, ha raccontato, la sua famiglia l’ha chiamata da un rifugio anti-bombe. Impossibile per lei, dunque, gareggiare senza pensare a quello che stanno vivendo: «Non posso stringere la mano a chi rappresenta un invasore che fa certe cose ai miei cari e al mio Paese. Penso sia meglio non farlo mentre il conflitto va avanti, essere sulla pedana è già un gesto di rispetto».

L’Ucraina sconfigge l’Italia agli ottavi di finale

Intanto la squadra della Kharlan ha inflitto una dura sconfitta all’Italia agli ottavi di finale. Le azzurre Michela Battistin, Martina Criscio, Rossella Gregorio e Chiara Mormbile sono infatti state battute per 45-33 dalle avversarie. Le italiane torneranno in pedana contro la Cina per il tabellone dal nono al sedicesimo posto, mentre l’Ucraina sfiderà domenica 30 luglio gli Stati Uniti per accedere alle semifinali.

Powered by WordPress and MasterTemplate