La procura di Padova dichiara «illegittimi» 33 atti di nascita di bambini con due mamme

La procura di Padova ha deciso di impugnare tutti e 33 gli atti di nascita con cui il sindaco Sergio Giordani, dal 2017 a oggi, ha riconosciuto bambine e bambini come figli di coppie omogenitoriali, dando loro gli stessi diritti di qualsiasi altro neonato. Una scelta storica partita da lontano, dalla circolare del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dal no del Senato all’adozione del regolamento Ue sulla registrazione all’anagrafe e dalla scelta della stessa procura, nello scorso aprile, di acquisire i documenti in questione. La scelta definitiva è arrivata lunedì 19 giugno e sono già state inviate le raccomandate con cui il Tribunale comunica la cancellazione della madre non biologica dallo stato di famiglia.

Il tribunale ha notificato alle coppie che andrà tolto il cognome della madre non biologica
Una donna e il figlio durante una manifestazione delle coppie omosessuali (Getty).

Padova è la prima città ad annullare atti degli anni scorsi

Non si tratta della prima volta in cui, negli ultimi mesi, la procura si è ritrovata ad annullare atti di nascita di neonati figli di coppie omogenitoriali. Ma Padova ha una particolarità. Il tribunale, infatti, è andata a scavare a ritroso, fino al 2017, cioè sei anni fa. Il procuratore Valeria Sanzari ha motivato la sentenza spiegando che «un atto di nascita registrato con due mamme», come i 33 annullati, «va contro le leggi e i pronunciamenti della Cassazione. E ci sono già le prime conseguenze. Una coppia di donne ha ricevuto un atto giudiziario in cui viene chiesta la rettifica dell’atto di nascita della figlia, oltre alla cancellazione del nome della madre non biologica dai documenti e la rettifica del cognome della bambina, che tra poco compirà 6 anni. L’udienza per il ricorso è fissata per il 14 novembre 2023, a cinque mesi dalla ricezione dell’atto stesso.

Il governo dice no: respinti emendamenti di +Europa e Pd

Il tema è attuale e in parlamento se ne parla ormai da mesi. L’ultimo tentativo di far approvare la registrazione di neonati di famiglie omogenitoriali è arrivato a metà maggio, quando Pd e +Europa hanno presentato alcuni emendamenti al progetto di legge di Fratelli d’Italia per rendere la maternità surrogata reato universale. I due partiti chiedevano che fosse introdotta la pratica nell’ordinamento attuale, andando incontro ai tanti sindaci che nei mesi scorsi hanno manifestato il loro dissenso contro il no del governo. Entrambi gli emendamenti, però, sono stati bocciati.

Il tribunale ha notificato alle coppie che andrà tolto il cognome della madre non biologica
Due mamme e la loro bambina (Getty).
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