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La procura di Milano ha sequestrato il telefono di Leonardo La Russa
Continuano le indagini su Leonardo Apache La Russa, il figlio del presidente del Senato accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 22 anni. La procura di Milano ha sequestrato il suo telefono cellulare perché, essendo in «uso personale ed esclusivo» a lui, potrebbe avere in memoria elementi utili agli investigatori come foto e messaggi. Il decreto di sequestro è stato notificato nel tardo pomeriggio di venerdì 14 luglio 2023 e Leonardo, accompagnato dalla madre e dall’avvocato Adriano Bazzoni, si è recato negli uffici della Squadra mobile per consegnare il dispositivo.
La sim è assente perché intestata a una società legata al padre
Il telefono è stato sequestrato senza sim poiché questa risulta intestata a una società che fa capo allo studio legale del padre, coperto da immunità parlamentare in quanto membro del Senato. La legge prevede infatti che, senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun esponente del Parlamento possa essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare. Allo stesso modo, senza via libera, non può essere sottoposto a intercettazioni di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza. Per questo la magistratura dovrà escludere dalle indagini tutte le conversazioni con persone coperte da garanzie costituzionali. Se avesse invece necessità di acquisire sim o tabulati telefonici, dovrà chiedere l’autorizzazione al Senato prevista dall’articolo 68 della Costituzione. La ricerca all’interno del telefono, da quanto si apprende da fonti investigative, verrà fatta dalla polizia giudiziaria con precise parole chiave per cercare di ricostruire le eventuali interazioni del giovane a partire dal 19 maggio. Per il momento sotto la lente di ingrandimento c’è una chiamata via Instagram che Leonardo avrebbe fatto alla presunta vittima il giorno dopo i fatti contestati (alla quale, come lei stessa ha dichiarato, non avrebbe risposto per paura).
Ascoltata un’amica della giovane che l’ha denunciato
Intanto venerdì sono stati ascoltati nuovi testimoni tra cui un’amica che la ragazza aveva incontrato nella discoteca Apophis la sera prima. Quest’ultima ha confermato che a inizio serata la 22 enne le era apparsa in condizioni normali, e che però non sa cosa sia le sia successo dopo.