La morte misteriosa di Alessio Vinci: l’inchiesta giunta alla fase finale

C’è attesa per la giornata di martedì 10 ottobre, quando si discuterà del fascicolo aperto dalla procura di Roma per istigazione al suicidio e legato alla morte misteriosa di Alessio Vinci, studente del politecnico di Torino il cui cadavere venne ritrovato ai piedi di una gru in un cantiere di Parigi il 18 gennaio 2019. Gli esami medico legali avevano evidenziato che il giovane, al momento del ritrovamento, aveva le gambe rotte, come se fosse caduto sugli arti inferiori. Inoltre, sul capo vi erano ferite causate da percosse. La magistratura francese, dopo una indagine lampo, chiuse il caso, collegando la morte del 18enne di Ventimiglia dove viveva insieme al nonno Vincenzo Ferraro recentemente scomparso, a un caso di suicidio.

I messaggi sul cellulare

Alcuni messaggi, partiti dal cellullare del ragazzo, avrebbero in un primo momento alimentato l’ipotesi del suicidio, come quello in cui lo studente, al primo anno di Ingegneria Aerospaziale, aveva chiesto di dire al nonno che lui e la nonna «sono stati i migliori genitori che io abbia potuto avere… ma c’è qualcosa che va al di là dell’amore che provo e ho provato per le persone, al di là del successo che potrei avere. Digli che questa volta non tornerò». Ad aprire un fascicolo per istigazione al suicidio era stata appunto la procura di Roma, competente per i reati commessi su connazionali all’estero. Il sospetto è che qualcuno possa aver spinto o costretto Alessio a un gesto estremo.

La partenza improvvisa

I dubbi e le ombre sulla vicenda, iniziano dal giorno della partenza improvvisa del giovane. Il 17 gennaio 2019 infatti Alessio lascia il capoluogo piemontese senza avvisare nessuno. Arrivato a Parigi, telefona al nonno Vincenzo, con il quale viveva dalla morte della madre, dicendo che si trova a Torino. Nella capitale francese, il 18enne ha invece preso una stanza nell’albergo Le Meridien Etoile. Solo a poca distanza dalla morte, il ragazzo comunicherà al nonno di aver vinto una ingente somma di denaro al casinò per un totale di 150 mila euro, somma vinta mentre si trovava in Italia. Il viaggio a Parigi serviva dunque a incassare il denaro. Una ricevuta della banca EFG di Monaco, mostrata al nonno prima di morire, è risultata falsa e porterebbe all’ipotesi della truffa. Un mistero nel mistero, come per il messaggio cifrato, citato dalla trasmissione Chi l’ha visto e comparso sullo schermo del computer di Alessio con questi caratteri scritti al contrario: E.T.P. je sais CAM 381ASLCM. La sigla E.T.P. è stata rinvenuta anche sotto la scrivania della stanza d’albergo, incisa con l’accendino. Da anni la famiglia chiede chiarezza sulla tragica morte.

 

Powered by WordPress and MasterTemplate