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La casa natale di Hitler in Austria diventerà una stazione di polizia
La casa natale di Adolf Hitler in Austria diventerà una stazione di polizia. All’interno dell’abitazione da 800 metri quadri a Braunau am Inn, dove il dittatore nazista visse solo alcuni anni dell’infanzia, anche un centro di formazione sui diritti umani. Lo ha annunciato il governo austriaco, che ha confermato l’inizio dei lavori per il 2 ottobre. Il costo dell’opera si aggira attorno ai 20 milioni di euro e il completamento è previsto per l’inizio del 2026. In programma inoltre la costruzione di un nuovo tetto e un ampliamento. Non mancano però le critiche. Un nuovo documentario ha infatti svelato, tramite alcuni documenti originali, che lo stesso Führer espresse sulla fine degli Anni 30 il desiderio di trasformare la struttura in uffici per le autorità distrettuali. «Tutto andrà avanti come previsto», ha però confermato il portavoce del ministero dell’Interno in un comunicato.
La casa natale di Hitler è da tempo al centro di un dibattito
«Il ministero sarà sempre sospettato di essere in linea con i desideri di Hitler», ha spiegato al Guardian Günter Schwaiger, regista del nuovo documentario sul dittatore. Un articolo del 10 maggio 1939, infatti, sottolineerebbe la sua volontà di destinare la casa, dopo la sua morte, ad uso amministrativo. «Questa iniziativa equivarrebbe ad esaudirne la richiesta». L’abitazione è tuttavia oggetto di dibattito sin dal 2016, quando il governo austriaco ne prese il controllo dalla vecchia proprietaria. Si decise subito di non farne un luogo di memoria, al fine di evitare che potesse diventare ambita meta di pellegrinaggio per i simpatizzanti neonazisti. Esclusa anche una possibile demolizione, in quanto «l’Austria deve confrontarsi con il suo passato».
Dopo la caduta del nazismo alla fine della Seconda guerra mondiale, la casa venne chiusa. L’emittente austriaca Orf, che ha tracciato la storia dell’edificio, ha ricordato che per decenni l’abitazione è rimasta sotto il controllo della sua ex proprietaria, Gerlinde Pommer, con l’intento di frenare il turismo di estrema destra. Dopo aver ospitato un ente di beneficenza, ha accolto anche un centro per disabili. Fino a quando nel 2016 il governo ha approvato una legge che ha permesso di confiscare alla signora Pommer la casa in cambio di un risarcimento da 800 mila euro.