Kenya, un’astronoma insegna la scienza ai bambini su un fuoristrada

«Spero di vedere un giorno la prima donna africana nello spazio». A parlare in un’intervista al Guardian è Susan Murabana, astronoma che in Kenya aiuta la gente povera e i bambini a osservare le stelle e i pianeti. Assieme al marito e fotografo Daniel Chu Owen viaggia fino alle zone rurali più remote del Paese con il suo fuoristrada, portando con sé il telescopio personale da mettere a disposizione della popolazione. «C’è qualcosa di speciale nel cielo che ti fa venir voglia di sperimentarlo con altre persone», ha raccontato la scienziata. «Desidero dare ai bambini e soprattutto alle ragazze l’opportunità che io da piccola non ho mai avuto». Nel 2014 ha fondato la sua società Traveling Telescope, che in quasi 10 anni di attività ha raggiunto circa 400 mila persone.

Susan Murabana, astronoma del Kenya, ha fondato Traveling Telescope per aiutare i bambini delle aree rurali a osservare le stelle.
Il marito di Murabana, Daniel Chu Owen, con il telescopio (Getty Images).

Chi è Susan Murabana e come insegna l’astronomia ai bambini del Kenya

Durante i suoi viaggi in giro per il Paese, Murabana arriva a percorrere oltre 400 chilometri al giorno con il suo fuoristrada 4×4. A bordo, c’è sempre il personale SkyWatcher Flextube, telescopio lungo oltre un metro e mezzo dal peso di circa 50 chilogrammi, che permette di ammirare da vicino le costellazioni, tutti i pianeti del Sistema solare e asteroidi di passaggio. Sfruttando lo scarso inquinamento luminoso, si riescono infatti a individuare dettagli incredibili del cosmo, impercettibili nel cuore delle grandi città. Non manca infine un planetario gonfiabile, per far divertire i più piccoli durante l’apprendimento. «Cerchiamo di sensibilizzare la gente e insegnare loro le basi dell’astrofisica», ha spiegato l’astronoma. «La maggior parte dei bambini non ha mai avuto la possibilità di farlo, noi vogliamo cambiare la situazione».

Susan Murabana si è appassionata all’astronomia a 20 anni grazie a suo zio, che l’ha accompagnata in un evento di sensibilizzazione a Mumias, zona rurale del Kenya occidentale. «Fu un punto di svolta», ha oggi ricordato la scienziata. «Ho studiato sociologia ed economia, ma se avessi avuto questa possibilità da più piccola probabilmente avrei direttamente seguito un corso sul cosmo». La sua attività non sfrutta finanziamenti pubblici, destinati a questioni più urgenti come assistenza sanitaria e fabbisogno idrico. Oltre il 90 per cento dei costi infatti è autofinanziato. «Quando ho iniziato, non vedevo nessuno come me», ha proseguito Murabana. «Ero una specie di ranger solitaria che voleva cambiare il mondo». Fondamentale l’incontro con l’attuale marito, conosciuto nel 2013 durante uno Star Safari, che ha deciso di seguirla ovunque.

Durante la pandemia ha creato canzoni e attività per ispirare la gente

Spinta ogni giorno dalla sua passione per la scienza, Murabana non si è mai fermata dal lancio della sua società nel 2014, nemmeno durante la pandemia. Nonostante le difficoltà della popolazione, che non ha accesso alla rete Internet né possiede gli strumenti per navigare online, ha coinvolto le scuole con lezioni su Zoom per aiutare i bambini. «Cerchiamo di utilizzare metodi divertenti e coinvolgenti», aveva raccontato ad African News nel 2021. «Per esempio abbiamo creato alcune canzoni su asteroidi ed eclissi con la partecipazione di tanti ragazzi». Su YouTube è infatti possibile ascoltare, tra le altre, The Annular Eclipse Song, nel cui video i bambini suonano e cantano mentre guardano il cielo. «L’astronomia ci ricorda quanto siamo unici e intelligenti», ha detto al Guardian Murabana, che si ispira a Mae Jemison, la prima donna nera nello spazio grazie alla Nasa. «È il mio modello, spero un giorno di essere come lei».

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