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Joe Formaggio (FdI): «La maggioranza dei veneti deve avere la pelle bianca»
«Voglio vedere la maggioranza dei cittadini veneti di pelle bianca. Posso dirlo o no? E anche la gente la pensa così». Lo ha detto il consigliere regionale veneto di Fratelli d’Italia Joe Formaggio durante una diretta televisiva dell’emittente Rete Veneta. Nel corso della trasmissione Focus, discutendo animatamente con un esponente del Pd sul tema dei migranti, se n’è uscito con la frase che ha fatto sobbalzare lo studio. Nonostante le proteste degli altri partecipanti del talk, il meloniano ha tirato dritto: «Oggi», ha aggiunto, «sono andato in viale Milano a Vicenza, ero l’unico bianco. Non mi piaceva e non piace nemmeno alla maggioranza delle persone. Non possiamo fare diventare l’Italia la seconda Africa, non voglio vedere il Veneto con la maggioranza di cittadini di colore scuro».
Donzelli: «Attiveremo gli organi competenti per l’analisi di quanto detto da Formaggio e per le dovute conseguenze»
Dura la replica del partito. «In FdI non c’è spazio per il razzismo», ha detto all’Adnkronos Giovanni Donzelli. «Il colore della pelle», ha aggiunto, «non indica la cultura o la correttezza di una persona. Pensare di valutare o peggio di discriminare le persone in base al colore pelle è incompatibile con i valori della nostra comunità». Pertanto, ha annunciato Donzelli, «attiveremo gli organi competenti per l’analisi di quanto detto da Formaggio e per le dovute conseguenze».
La foto con il mitragliatore Uzi e il sostegno alla lobby delle armi
Formaggio, già sindaco- sceriffo di Albettone, non è certo nuovo a sparate razziste e xenofobe, tanto che nel 2018 per le sue dichiarazioni nella trasmissione la Zanzara venne condannato dal Tribunale Civile di Milano al risarcimento danni di 12 mila euro più le spese legali alle associazioni Avvocati per niente e Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, per comportamento discriminatorio e incitamento all’odio razziale nei confronti di rom e migranti. Tra le altre cose, Formaggio fece parlare di sé per aver confessato di dormire «con il fucile sotto il cuscino», per aver proposto «una tassa sugli omosessuali» e per sfoggiare nel suo ristorante «un bel busto di mezzo metro di Mussolini». Una passione, quella per le armi, che lo ha sempre accompagnato. Tanto che lo scorso febbraio ha pubblicato sul profilo Instagram del Consiglio regionale del Veneto una sua foto con un mitragliatore Uzi durante la Fiera della caccia di Verona, dichiarando di essere «dalla parte delle lobby delle armi». Anche in quel caso, alle polemiche delle opposizioni, rispose secco: «Quella foto non è offensiva. E alla fiera erano presenti moltissimi consiglieri regionali, parlamentari ed europarlamentari. So che Partito democratico e Movimento 5 stelle avrebbero preferito una fotografia del bacio tra Fedez e Rosa Chemical, ma non ci posso fare niente».
Dagli attacchi a Cecile Kyenge alle sparate contro i rom
Formaggio del resto ha costruito la propria carriera politica su uscite sopra le righe (per usare un eufemismo). Tutto partì dal sostegno a Graziano Stacchio, il benzinaio che nel Vicentino nel 2015 uccise a fucilate uno dei due rapinatori che avevano assaltato l’oreficeria vicino al suo distributore (le accuse furono poi archiviate come legittima difesa). Così l’allora sindaco di Albettone finì eletto in Consiglio regionale nelle liste di FdI. Tra i suoi bersagli finì pure Cecile Kyenge: «Ditemi a che c… serve un partito come l’Afro Italian Power della Kyenge… In Italia non c’è razzismo, non c’è odio razziale, una come la Kyenge è stata persino ministro ed ha preso 80 mila preferenze, dove vedete razzismo? In Italia siamo anche troppo democratici, consentiamo tutto. Casomai c’è razzismo al contrario contro gli italiani», disse nel 2018 parlando dell’allora ministra. «Se la Kyenge continua così con queste puttanate qualcuno farà il partito dei bianchi, il White Power». Sempre alla Zanzara attaccò nuovamente i rom. «Prendere una badante rom a casa mia? Assolutamente no. Un giudice mi ha contestato pure il fatto che piuttosto di affittare una casa ai rom le avrei dato fuoco. La casa è mia, potrò farne ciò che voglio o no? No. Non si può neanche quello. Allora la tengo chiusa che ci corrano dentro le pantegane. Meglio le pantegane dei rom, almeno ogni tanto vado la e le saluto. Preferisco le pantegane ai rom in casa mia. Posso affittarla a chi cazzo voglio?».