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IT-alert, al via i test del nuovo sistema di allarme pubblico
Inizieranno oggi, mercoledì 28 giugno, in Toscana, le attività di test di IT-alert, il nuovo sistema nazionale di allarme pubblico di cui si sta dotando l’Italia per l’informazione diretta alla popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso. Come diffuso nel comunicato della Protezione civile, si tratta di «un sistema attualmente in fase di sperimentazione; una volta operativo, consentirà di raggiungere chiunque si trovi nella zona interessata dall’evento calamitoso con informazioni sulla situazione di pericolo reale o potenziale, purché abbia il telefono acceso e connesso alla rete di telefonia mobile».
Test IT-alert, ecco le date e le regioni coinvolte
Dopo le attività di test che si svolgeranno nella giornata odierna in Toscana, ecco le prossime date e i territori coinvolti:
- 30 giugno in Sardegna;
- 5 luglio in Sicilia;
- 7 luglio in Calabria;
- 10 luglio in Emilia-Romagna.
La sperimentazione terminerà nel mesi di febbraio 2024. Trascorsa questa data il sistema di allarme pubblico andrà a integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste e utilizzate per raggiungere la popolazione, come meglio specificato nella nota: «IT-alert non sostituisce tutti gli altri strumenti di informazione d’emergenza, anche e soprattutto a livello locale, ma vi si affianca, nella convinzione che una comunicazione inclusiva e rivolta a tutti non possa che essere multicanale».
Come funziona il sistema IT-alert
I prossimi mesi saranno fondamentali per verificare l’effettivo funzionamento di IT-alert in relazione alle «diverse tipologie di telefono e di sistemi operativi e raccogliere indicazioni dagli utenti per implementare il servizio». Utilizzando la tecnologia cell-broadcast, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza, sarà possibile operare anche in casi di «campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica e non ha alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati».